Milano,
7 settembre 2010 LAfrica
cammina con i piedi delle donne. Abituate
da sempre a fare i conti con la quotidianità della vita e con la sfida
della sopravvivenza, ogni giorno centinaia di migliaia di donne africane percorrono
le strade del continente alla ricerca di una pace durevole e di una vita dignitosa. Gran
parte di loro fanno fino a 10-20 chilometri per portare lacqua alla famiglia.
Poi vanno, sempre a piedi, al mercato, dove, per tutta la giornata vendono quel
po che hanno, per portare la sera a casa il necessario per nutrire i propri
figli. Riproducendo così ogni giorno il miracolo della sopravvivenza. Pullulano
di donne i mercati delle città africane. In un arcobaleno di colori, dove
insieme con i beni di scambio, si incontra la gioia di vivere e il calore della
convivialità. Spesso sulle loro spalle i figli che ancora non camminano.
Oppure attorno ad esse la corsa e il rumore dei bambini, la cui cura è
completamente affidata a loro. A volte, anche se non sono loro figli. Perché
nellAfrica delle guerre e delle malattie, le donne sanno accogliere, nella
propria famiglia, i piccoli rimasti orfani. Sono in maggioranza le donne a
lavorare i campi in una terra che quasi mai appartiene a loro, solo perché
donne. Ad esse che controllano il 70% della produzione agricola, che producono
l80% dei beni di consumo e assicurano il 90% della loro commercializzazione,
è quasi sempre impedito di possedere un pezzo di terra. Sono decine
di migliaia le piccole imprese che le donne africane hanno organizzato attraverso
il microcredito, in tutti i settori delleconomia: dallagricoltura,
al commercio, alla piccola industria. Sono migliaia, forse decine di migliaia,
le organizzazioni di donne impegnate nella politica, nelle problematiche sociali,
nella salute, nella costruzione della pace. E sono le donne quelle che con
più coerenza, assicurano, nellAfrica troppo spesso segnata dal malgoverno
e dalla corruzione, la speranza del cambiamento e della democrazia. Sono le donne
africane che, in condizioni quasi impossibili a causa del maschilismo, della poligamia,
del disinteresse o dellassenza degli uomini, continuano a difendere e a
nutrire la vita dei loro figli; a lottare contro le mutilazioni genitali, a curare
i più deboli e indifesi. Sono le donne africane che, di fronte alle
prevaricazioni del potere, sanno alzarsi in piedi per difendere i diritti calpestati.
Dentro al dramma della guerra soffrono le pene dei padri, dei fratelli, dei mariti
e dei figli votati al massacro. Si vedono strappare bambine e bambini costretti
a fare i soldati e ad ammazzare. Per loro poi, per i loro corpi e le loro persone,
se vengono risparmiate dalla morte, spesso è pronta la peggiore delle violenze,
che salva forse la vita, ma colpisce per sempre lanima. Le donne sono
la spina dorsale che sorregge lAfrica. In tutti i settori della vita:
dalla cura della casa e dellinfanzia, alleconomia, alla politica,
allarte, alla cultura, allimpegno ambientale. Per questo, in Africa,
non è pensabile alcun futuro umano, senza la loro partecipazione attiva
e responsabile. Senza loggi delle donne non ci sarebbe nessun domani per
lAfrica. Certo è indiscutibile il progresso che le donne africane
hanno compiuto nella vita politica, economica e culturale a tutti i livelli. Ma
ciò non rappresenta che una goccia nelloceano nella valorizzazione
delle loro capacità e del loro impegno. Per questo vogliamo lanciare
una campagna internazionale. Perché sia formalmente e ufficialmente riconosciuto
questo loro ruolo, troppo spesso dimenticato. In questo nostro mondo, segnato
da una crisi che non è solo economica, ma anche umana, le donne africane,
con il loro umile protagonismo, possono indicare un percorso nuovo per ricostruire
su basi più giuste e più umane la convivenza. Possono divenire un
investimento per il presente e il futuro non solo dellAfrica ma del mondo
intero. Sia la comunità internazionale a trovare le giuste forme, anche
attraverso lattribuzione alla Donna Africana del Premio Nobel per la pace
nellanno 2011, per far conoscere, valorizzare e proporre come esempio il
suo impegno tanto importante per la crescita umana dellAfrica e del mondo. |