Libreria delle donne di Milano

11 Marzo 2009

Eppure invisibili ancora esse vanno

di MARIA SCHIAVO


A Rossana Rossanda,
al maggio francese,
alle donne

In processione vanno
invisibili
in qualche luogo
come tutto cio' che e' stato vero
le buone intenzioni
le rivoluzioni
che hanno voluto
cambiare il mondo.

Che cosa ancora
da' loro la forza
nel mercato epocale
di separare la purezza
dal terribile errore?
Dove trovano spazio
energia dolcezza
carezza di mano tiepida
che non ghermisce
per continuare il cammino
la buona direzione che avevano intravista?
Che cosa le separa dalla svista fatale,
chi ne guida la sorpresa
l'imprevedibile ascesa
di un senso
appena all'orizzonte
e gia' scomparso?
Dove vanno a soffrire le macerie?
Dove covano ancora il fuoco di giustizia
che le fece andare verso l'esplosione
come una vita nuova?

Eppure invisibili in processione
in qualche luogo
come tutto cio' che e' stato vero
ancora esse vanno.
E in questo procedere che non si ferma
se non alla vista
dove sono i dolori
le torture umilianti
le spranghe nelle stanze
e dove le speranze
se non fu credulita'
di popolo disperato o stolto?
Spartaco alla deriva
Rosa Luxemburg
gia' cadavere nel fiume,
dove l'infinito stupro di donne
dove delle vittime le urla bambine?

Amore ci si mostra in questa veste
talvolta
di un disperato bisogno di un teste
in cammino con noi
un'amata un amato
che condivisero la nostra sacra follia
di voler essere davvero
almeno una volta sola
sfondando
come barricate
invisibili bastioni muraglie
fermando il Tempo
o avendo l'illusione
di averlo fatto almeno per un momento
col proprio corpo
col petto offerto alle sue spade.

Una foto che ci fulmino' nell'istante
momento che noi poi dilatammo insieme
gigante nella memoria
senso riconquistato e subito smarrito
punto che duole e ride
sofferenza e gioia
errore infinito
e insieme verita' grande che ritorna
che non puo'
diventare maceria della storia.

E' la Storia che deve farsi piccola
cercarla sotto la terra come la vita
il suo bene
la sua preziosissima spilla smarrita.

Maria Schiavo e' nata a Palermo il 5 dicembre 1940. Ha vissuto in Toscana e
a Parigi. Negli anni '70 si e' stabilita a Torino ed ha fatto parte di
gruppi femministi, che in questa citta' e soprattutto a Milano erano in
relazione con il gruppo francese Psychanalyse et Politique. Nel 1977 ha
fondato con altre la Libreria delle donne di Torino. Ha collaborato con
saggi, racconti, poesie, articoli a varie testate, fra cui le riviste
"Sottosopra", "Linea d'ombra" "Tuttestorie", il quotidiano "Liberazione", il
sito della Libera universita' delle donne di Milano. Opere di Maria Schiavo:
Macellum, storia violenta di donne e di mercato, La Tartaruga, Milano 1979;
Margarethe von Trotta, ovvero l'onore ritrovato, Aiace, Torino 1981; (con
altre autrici), Racconta, La Tartaruga, Milano 1989; Discorso eretico alla
fatalita', Giunti, Firenze 1990, Actes Sud, 1995; Amata dalla luce, ritratto
di Marilyn, Quaderni di via Dogana, Milano 1996, poi Tre Lune, Mantova 1999;
Movimento a piu' voci. Il femminismo degli anni Settanta attraverso il
racconto di una protagonista, Fondazione Badaracco - Franco Angeli, Milano
2002. Nel 1993 ha curato una raccolta di lettere di Madame de Sevigne', Alla
figlia lontana. Lettere 1671-1690, Editori Riuniti, Roma 1993.