12
agosto 2010
Bianca
Berlinguer e Federica Sciarelli: due esempi di eccellenza femminile
di
Serena Fuart
Nel bizzarro, se così
si può definire, mondo della televisione attuale, tra soubrette
sovente attaccate un po' da tutte le parti e le forti tendenze maschiliste
che in quell'ambiente si fanno sentire, trovo un po' di ristoro distinguendo
due, tra i diversi, esempi di eccellenza femminile presenti proprio
sugli schermi: si tratta di giornaliste di indiscussa professionalità
che, dopo una lunga gavetta, si sono imposte nel panorama mediatico
come autorevoli modelli di riferimento. Non per questo hanno scimmiottato
gli uomini, hanno tenuto al contrario ben salda la loro 'differenza'
e non hanno rinunciato né alla famiglia, né alla maternità.
Sono
rimasta positivamente colpita dall'intelligenza e dal carisma di Bianca
Berlinguer, giornalista affermata che dal 1º ottobre 2009 è
direttrice del Tg3.
Primogenita dei quattro figli del leader del Partito comunista italiano
Enrico Berlinguer e di Letizia Laurenti ha affrontato una dura gavetta
prima di arrivare alla direzione di un telegiornale. Se del padre porta
di certo lo spessore culturale non si può dire però che
abbia approfittato del suo nome anzi lo ha sempre usato con molta cautela
e discrezione.
Uno stile deciso e imperturbabile, una professionalità giornalistica
di prim'ordine che fa trapelare un background politico e culturale di
tutto rilievo.
Laureata in lettere, dopo un periodo di praticantato presso la Gazzetta
di Mantova, inizia a lavorare ne Il Messaggero agli inizi degli anni
ottanta. "L'esordio giornalistico risale a Mixer di Giovanni Minoli
- si trova scritto in un articolo sul Corriere della sera di Paolo Conti
(1 ottobre 2009) - a 24 anni con qualche contratto a termine. Poi il
Radiocorriere, infine il Tiggitrè di Sandro Curzi, nei giorni
della prima guerra del Golfo. Alla scuola di Sandrone (in redazione
con Michele Santoro e Corradino Mineo) crebbe con Federica Sciarelli
e Giovanna Botteri. Un affetto durato fino alla morte del padre di Telekabul:
fu Bianca a condurre la serata speciale, una commozione celata ma visibile.
Anche se Curzi ebbe da ridire quando Bianca, nel maggio 2008, accettò
di andare in diretta con la scritta "cancellato " sul volto
quando il Cda Rai decise di esiliare in terza serata Primo piano per
lasciare la seconda a Serena Dandini in un duello tutto a sinistra ("sembra
Beirut")".
Un altro esempio di eccellenza femminile che ha attirato le mie attenzioni
è la giornalista e conduttrice televisiva Federica Sciarelli.
Seguo con passione la trasmissione 'Chi l'ha visto', e rimango sempre
colpita dal suo modo di conduzione del programma, professionale ed empatico
allo stesso tempo. Federica sembra lasciarsi coinvolgere dai casi umani
che racconta, sembra partecipare emotivamente al dolore e all'angoscia
dei famigliari degli scomparsi senza però perdere la sua indiscussa
professionalità di conduttrice.
Su Wikipedia ho trovato alcune note riguardo la sua carriera. "Inizia
la professione vincendo una borsa di studio per l'avviamento alla carriera
giornalistica all'età di venti anni (seconda su diecimila partecipanti).
Il suo primo lavoro stabile è all'Ufficio informazioni parlamentari
dove rimane per quattro anni. La carriera giornalistica inizia al TG3,
sotto la direzione di Sandro Curzi: viene assegnata alla redazione politica
(è tra le prime donne con questo incarico in un telegiornale)
dove rimarrà fino all'esperienza in Rete. Segue i maggiori partiti
politici, i lavori parlamentari, poi diventa inviata. Conduce l'edizione
del TG 3 delle 22,30 Roma - New York. Successivamente passa alla conduzione
dell'edizione delle 19. Termina di fare l'inviata ed inizia il lavoro
in redazione. Poi nasce il figlio, Giovanni Maria. Passa anche alla
conduzione di Primo Piano, l'approfondimento del telegiornale, in onda
dal lunedì al venerdì. Dal 2004 conduce il programma Chi
l'ha visto? in onda su Rai 3. Attualmente è cronista parlamentare
e consigliera dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio, distaccata alla
Rete, in organico al TG 3.
Nella
primavera del 2006 ha pubblicato il suo primo libro, edito da Rizzoli:
Tre bravi ragazzi, dagli atti del processo di uno dei più terribili
fatti di cronaca della capitale, il massacro del Circeo. Sempre per
Rizzoli, nel 2007 ha pubblicato, con Antonio Mancini, uno dei protagonisti
della banda della Magliana, Con il sangue agli occhi. Un boss della
banda della Magliana si racconta. Nel 2010, in collaborazione con Emanuele
Agostini, pubblica Un mostro innocente sulle vicende di Gino Girolimoni,
protagonista, suo malgrado, di fatti di cronaca legati a stupri ed omicidi
di sette bambine nella Roma degli anni venti.
L'8 maggio 1991 è stata nominata Cavaliere dell'Ordine al Merito
della Repubblica Italiana, onorificenza conferitale dal Presidente della
Repubblica Francesco Cossiga.
Queste
due donne si differenziano totalmente dall'immagine della donna oggetto
che propongono di sovente i media. Al contrario costituiscono due validi
riferimenti per chi in quel panorama non si riconosce e per chi, come
loro, voglia intraprendere una strada di quel tipo.