Libreria delle donne di Milano

13 gennaio 1991/13 gennaio 2011

Patto per un uso non sessista della lingua italiana

COMUNICATO
Con un brindisi in Piazza San Marco sarà festeggiato domani giovedì 13 gennaio 2011 il 'Patto per un linguaggio non sessista', siglato tra le giornaliste esattamente vent'anni fa a Venezia, il 13 gennaio 1991. "Il Patto rispecchia la volontà di usare anche nell'informazione un linguaggio che non discrimini al donna e che la renda visibile", afferma Antonella Barina, ai tempi promotrice del Patto per il Coordinamento giornaliste del Veneto 'Claudia Basso' con il Centro Donna del Comune di Venezia. All'incontro di domani interverranno le giornaliste veneziane e venete che hanno aderito e contribuito al Patto fin dall'inizio, poete e scrittrici, in contatto con 'Genere, lingua e politiche linguistiche', gruppo nato l'anno scorso a Ca' Foscari per iniziativa di Giuliana Giusti. In occasione del ventennale, Antonella Barina pubblica la raccolta di materiali 'La lingua che non c'è', libretto rotante di Edizione dell'Autrice.

Ecco una breve rassegna stampa dell'epoca (da 'La lingua che non c'è?'):
11.1976: 'Lei in redazione - L'articolo sul femminismo' di Antonella Barina (Effe, Anno IV, n.11)
3.1977: 'Lei in redazione - La collaboratrice femminista' di Antonella Barina (Effe, Anno V, n.3)
7.1978: 'Informazione in formazione', di Antonella Barina ed Elena Castagni (Effe, Anno VI, n.7-8)
1.8.1984: 'Femminismo nel dizionario' di Viviana Kasam (Corriere della Sera)
5.2.1987: 'Istruzioni per l'uso non sessista della lingua italiana' di Daria Martelli (Il Gazzettino)
2.6.1988: 'La lingua batte dove il dente duole' di Luisa Muraro (Il Manifesto)
17.2.1988: 'La donna nel vocabolario' di Niki Hosig (La Repubblica)
7.1.1991: 'Le donne discriminate anche nel vocabolario - 'Il sessismo nella lingua' a Venezia il 13 gennaio' di Margherita Mezan (Il Gazzettino)
13.1.1991: 'Il sessismo nel linguaggio' (La Nuova Venezia)
13.1.1991: 'Dibattito a San Tomà' (Il Gazzettino)
14.1.1991: 'La lingua italiana pecca di maschilismo' (Il Gazzettino)
16.1.1991: 'Patto linguistico tra giornaliste - Rispecchierà la presenza della donna nella società' di Margherita Mezan (il Gazzettino)
16.1.1991: 'Se la lingua non è rosa - Si parla e straparla in modo quasi sempre 'sessista'' di Gabriella Imperadori (La Nuova Venezia)
24.1.1991: 'Quando 'l'uomo allatta i suoi piccoli' - Stipulato a Venezia un 'patto linguistico' che tenga conto del soggetto femminile nel linguaggio
dell'informazione' di Maristella Tagliaferro (Il Giornale di Vicenza)
1991: 'Evento: la notizia è notizia di nascita - rassegna stampa Istar rivista multidisciplinare sulla nascita', Centro Documentazione Matilde Serao,
1991
1991: Piera Codognotto, Eugenia Galateri, Isabella Melozzi, con la collaborazione di Isolina Baldi e Luciana Franci, 'Linguaggio sessuato', Lilith-
Base dati di genere femminile, 1991
24.2.1992: 'Donne e potere: convegno a Venezia' (Agi)
7-9.3.1992: 'Il linguaggio è potere - sì alla ristampa de 'Il sessismo' di Alma Sabatini'' di Antonella Barina (Il foglio de Il Paese delle Donne)
1992: 'Dottora come soffro' (La Stampa)
19.7.1994: 'Un patto linguistico dedicato a S.Margherita in occasione dell'antica ricorrenza di questa figura mitologica - Intervista a A.Barina'
(ilfaxdeilpaesedelledonne)
6.8.1994: 'L'uso del maschile e del femminile finisce per influenzare la società'' di Antonella Barina (Rezzara notizie)
3-4.2.1995: Dossier 'Donne da Giornale - Seminario sulle risorse femminili nell'informazione' - IL LINGUAGGIO (Regione del Veneto -
Commissione Regionale per la realizzazione delle Pari Opportunità, Coordinamento Giornaliste del Veneto 'Claudia Basso', con il patrocinio della
Rappresentanza a Milano della Commissione europea): contiene 'Il patto linguistico tra visibilità e censura' di Antonella Barina e 'Esempi di
applicazione del patto linguistico' di Daniela Zamburlin con allegati su ruoli, casi Rosy Bindi, Moratti, Pivetti e altre, più il lavoro delle colleghe e le
raccomandazioni da 'Il sessismo nella lingua italiana'.
Tra i materiali, in Edizione dell'Autrice anche la relazione di Antonella Barina e Margherita Mezan al convegno su 'Il sessismo nella lingua italiana'
di Alma Sabatini nel corso del quale fu stipulato il Patto con il sostegno del Centro Donna, del Coordinamento Giornaliste Veneto Claudia Basso, del
Centro Documentazione Giornaliste Matilde Serao, e ulteriore bibliografia.

OGNI PAROLA VOLA
alle amiche, in occasione del
Ventennale del Patto
Sindaca, dissi senza conoscerla,
grata immaginandola per l'atto mio
di dirla donna e non deluderla
attribuendole genere incoerente.
Meno grata mi fu sul principio
l'assessora, ma fui intransigente.
E declinando il femminile misi
anche il 'la' davanti a presidente.
Semplice invece fu l'operatrice,
termine di felice e nuovo conio,
ma forse fui un po' imprudente
la volta che coniai procuratrice.
Difficoltà non c'era per l'attrice,
ma, a dir ministra il ministro, fu
davvero da sudar sette camice.
E il desk non m'affidarono mai più.
Amica mia! Sai che dispiacere!
Neologismi creando da mane
a sera, trasformai l'ingegnere
in una brillantissima ingegnera.
Noia mortale delle quattro mura
mi portò a impratichirmi del vezzo:
senza paura andavo trasformando
quel mio grezzo misogino presente
in futuro di donna. Anzi: futura.
Battezzai avvocata l'avvocato,
ed avvocato l'avvocata trans
che se pure aveva cambiato sesso
avvocato restava per revanche.
Folli universi crea la distonia
del linguaggio calatoci dall'alto,
quando 'il' giudice si mette in malattia
perché da doglie vien preso d'assalto.
Se tu noti, non c'è mai difficoltà
a chiamare una donna lavandaia
e neppure in fondo, se è in galera,
a declinar giostraio con giostraia.
Su tutti c'è un caso che fa scuola
praticando la lingua egualitaria
ed è quando incontri la parola
di uso comune: segretaria.
Nel caso che il soggetto nominato
non sotto, ma al vertice sia posto
dir 'segretaria' pare un gran reato:
chiamarla 'segretario' sarà imposto.
Allora ti accorgi con stupore
di vivere una favola maligna
dove tra escort che fan gran clamore
buono è il patrigno, mala la matrigna.
Non badarci. Continua a declinare
la donna 'del' signore con signora
e prima o poi sentirai chiamare
al femminile, per dottor, dottora.
Facile sarebbe cambiare il mondo
mutando solo l'ultima vocale,
invece di parole un girotondo
valor di differenza sessuale
un giorno afferma, il giorno dopo nega,
sicut giustizia ogni giorno annega.
A un brindisi pertanto ora ti invito
in occasione di questo ventennale,
che la diritta via non s'è smarrita
e di sessismo abbiamo fatto scuola.
Ora, dimmi tu se io davvero son
poeta, e non poetessa, creatrice
di linguaggio, grande sacerdotessa
di parola! Ogni parola vola.
(Antonella Barina)