Libreria delle donne di Milano

Giugno 2010

MARIANNE BRESLAUER alla Berlinische Galerie
Zina Borgini

Il cielo è nuvoloso e minaccia pioggia imminente quando esco dalla metropolitana U6 fermata Kochstraße, diretta alla Berlinische Galerie: un giorno giusto per stare al coperto. Sono in fondo alla Friedrichstraße una strada molto lunga che parte dalla più famosa Unter den Linden e finisce qui nel quartiere di Kreuzberg, piena di grandi edifici abitati da Turchi, immediatamente riconoscibili per le antenne TV a parabola che riempiono i loro balconi, ma anche dal profumo che esce dagli imbiss, odori di spezie e erbe che usano per i cibi. Mi guardo intorno per capire la direzione da prendere, a Berlino è impossibile perdersi se si seguono delle indicazioni scritte in bianco su fondo blu, posizionate su tutte le insegne delle vie, indicano il tragitto per i ciclisti, sono estremamente precise e danno sempre la distanza che separa dal luogo in cui si vuole andare, ho imparato ad affidarmi. La Berlinische Galerie, Alte Jakobstraße 124 - 128 nominata anche, museo statale d'arte, fotografia e architettura contemporanea ha sede dal 2004 all'interno di una ex vetreria di epoca Modernista e si trova di fianco al Museo Ebraico. Fondata nel 1975 nella parte Ovest di Berlino come associazione culturale per dare visibilità all'arte berlinese, ripercorre ora i grandi momenti di creazione artistica a partire dal 1870. Oggi in programma, non unico evento, una mostra fotografica molto pubblicizzata qui a Berlino. Espongono 10 fotografe che fanno da contorno alla più importante Marianne Breslauer. Un modo interessante di mettere a confronto i lavoro di tutte, per far capire al pubblico quanto più lungo e moderno fosse l'occhio della Breslauer nel cogliere i cambiamenti della società tedesca e parigina negli anni tra 1927 e il 1940. Marianne Bresclaur è nata il 20 novembre 1909 in una famiglia ricca che amava l'arte, ha trascorso la sua infanzia,e l'adolescenza a Berlino in Rheinbabenalle in una villa che è stata costruita da suo padre famoso architetto. Il suo interesse per la fotografia è nato dopo aver visto una mostra di ritratti fotografici Frida Riess al Flechtheim Galerie. Nel 1927 si iscrive al Lehranstalt Photographische della Lette-Verein, la cosiddetta Lette-Haus, e completa un tirocinio di due anni che si conclude con un esame sul tema del ritratto. Parte poi per Parigi come corrispondente di moda del Frankfurter Zeitung e qui produce principalmente foto sulla vita dei vagabondi, sulle rive della Senna, la affascina anche l'atmosfera esclusiva alle corse in Longchamps e il trambusto della fiera sulla Route d'Orleans. Donna molto sicura di sé abbraccia la lotta per l'indipendenza delle donne e con i suoi scatti immortala le figure che ruotavano intorno alla "New Woman" degli anni 20, una generazione di donne curiose, mondane, benestanti che si muovono molto liberamente in cerca della modernità a cavallo delle due grandi guerre. Le sue fotografie sono fuori dagli schemi classici dell'epoca, non più foto costruite in studio come si usava, infatti afferma. "Quello che mi interessava era la realtà, più precisamente, la realtà senza importanza, la realtà più vicina alla gente". In quegli anni viaggia molto in Italia e in Palestina. Nella primavera del 1933 parte per la Spagna con la scrittrice Annemarie Schwarzenbach e resta affascinata dalla sua bellezza, le scatta molte foto che sono tra le più belle che ci restano come documentazione visiva, di lei dice:"se mi avessero detto che era l'arcangelo Gabriele e che mi trovavo davanti al paradiso, ci avrei creduto. Non sembrava né una donna né un uomo, ma un angelo, un arcangelo, così come io mi immagino un arcangelo". Nel 1936 è costretta ad espatriare ad Amsterdam per motivi politici, sposa il mercante d'arte Walter Feilchenfeldt e nel 1939, dopo l'occupazione dei Paesi Bassi da parte dei nazionalsocialisti, emigra con lui in Svizzera a San Gallo, poi ad Ascona e infine a Zurigo dove Marianne, dopo la morte del marito avvenuta nel 1953, conduce un'impresa che si occupa di arte, qui muore,centenaria, nel 2001.
La sua produzione artistica finisce presto , prima degli anni 40, non è lunga come la sua vita, ma è stata molto importante perchè ha dato inizio ad un nuovo modo di rappresentazione fotografica.