Libreria delle donne di Milano

29/05/2010

Dal documentario al libro

di Cristina Cellottini

Il libro di Lorella Zanardo, Il corpo delle donne, serie Bianca Feltrinelli, fa seguito al suo documentario Il corpo delle donne, di Lorella Zanardo, Marco Malfi Chindemi, Cesare Cantù, Italia, 2009, 25', dvd, col., con il quale intende denunciare la maniera denigratoria e umiliante della televisione di rappresentare le donne attraverso i loro corpi.

Nel documentario le immagini scorrono accompagnate dalla musica e dal commento sonoro. Il video ha occupato lo spazio mediatico italiano ed europeo grazie anche a You Tube. Amiche dall'estero, con le quali mi intrattengo tramite Facebook, lo inseriscono fra i loro film preferiti.

Chi abita fuori dall'Italia o ritorna da una permanenza all'estero rimane sempre stupito dalla smania di apparire delle italiane e italiani (vedi anche il documentario Videocracy. Basta apparire, di Erik Gandini, Svezia, 2009, 85', col.).

Se nel video le immagini di corpi di donne scorrono in un carosello grottesco, nel libro le stesse immagini fisse hanno l'effetto di un porno e le parole scritte non stemperano il contenuto di quelle stesse immagini e del loro messaggio.

A differenza del linguaggio visivo che è il prodotto di una sintesi, 25 minuti di proiezione, da un libro ci si attende un'analisi, un approfondimento che qui non si raggiungono. Troppi argomenti vengono esposti e lasciati in sospeso. Nel discorso sulla televisione (capitolo 2; capitolo 3) non si dice mai che questi programmi sono soprattutto prodotti della logica del profitto che si giustifica nell'assurdo metodo di misurazione dell'audience, seppure tale metodo sia descritto in maniera dettagliata.

Il libro sembra più un pretesto per dare sfogo ad interrogativi ai quali l'autrice per lo più non sa dare risposte: lo stato di irretimento generale che percepisce nella società italiana (scritto introduttivo, Il teorema), la necessità di linguaggi nuovi e diversificati che non passino solo attraverso la parola (sigh!), la necessità di colmare quel senso di smarrimento e solitudine di fronte ai momenti fondamentali della vita (Box capitolo 5, Che rapporto avete con la morte?; Postfazione, Il Signor Mario).

Peccato non aver valorizzato quella parte di donne e d'Italia che invece puntano più sulla qualità che sulla quantità di audience, più che apparire preferiscono esserci e che della parola fanno un uso dis-armante: Dandini, Gabanelli, Guzzanti, Litizzetto... ma fuori dal panorama televisivo ce ne sono moltissime altre!