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Alice Ceresa
La figlia prodiga
La Tartaruga, 2004
€ 14,60 - pp. 320
Dal sito
della Tartaruga:
Alice Ceresa ha prodotto pochissimo : due romanzi, un racconto, qualche
scritto occasionale, ma la sua opera segna un'impronta originalissima
nel panorama culturale italiano. I due romanzi, La figlia prodiga
del '67, Premio Viareggio opera prima, e Bambine del '90 insieme
al racconto La morte del padre del '79, raccolti in questo volume
ruotano tutti attorno a un esame preciso e ferocemente ironico, quasi
da entomologa più che da scrittrice, di quel fenomeno incomprensibile
e necessario che sono i legami familiari.
La figlia prodiga, improbabile ribaltamento del figliol prodigo,
sperpera un patrimonio di secoli e di effettive ricchezze rimanendo a
mani vuote alla ricerca di una posizione esistenziale che rifletta una
presa di coscienza della donna moderna. La morte del padre è
un impeccabile esercizio di elaborazione e tenuta a distanza del dolore.
Bambine è la storia di due sorelle, una sorta di «piccole
donne» osservate nel loro passaggio dall'infanzia all'adolescenza
tra le pesanti mura domestiche di una famiglia inossidabilmente patriarcale.
Bisogna leggere Alice Ceresa, seguirla nelle sue avventure intellettuali
e accettare le sue provocanti illuminazioni che col passare del tempo
diventano sempre più ineludibili.
QUESTO VOLUME CONTIENE TUTTE LE OPERE EDITE DI ALICE CERESA: La figlia
prodiga, La morte del padre, Bambine.
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Alice Ceresa
(1923- 2001) scrisse di sé: «sono ticinese, ma la mania svizzera-italiana
della migrazione familiare mi ha fatto nascere a Basilea». Pur mantenendo
stretti contatti con la sua terra dorigine, e in particolare con
il
paese di Cama, nei Grigioni, dal 1950 fino alla sua morte Alice Ceresa
visse a Roma, dove collaborò a varie
riviste, tradusse opere dal tedesco e prese parte agli esperimenti neoavanguardisti
del Gruppo 63. Si affermò con il romanzo La figlia
prodiga (1967), con il quale ottenne il Premio Viareggio.
Nel 1979 pubblicò il racconto La morte del padre e nel 1990
il romanzo Bambine, tradotto anche in lingua tedesca. Le sue carte,
edite e inedite, sono conservate presso lArchivio svizzero di letteratura
con sede a Berna.
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