Libreria delle donne di Milano
copertina

Carla Lonzi
Taci, anzi parla. Diario di una femminista

Scritti di Rivolta Femminile, Milano 1978
€ 35,00 - pp. 1310

Questo libro è un punto di riferimento inesauribile per i problemi di una donna che voglia prendere coscienza di sé. Al di là delle particolarità di una vita, esistono i nodi perenni della condizione
femminile determinati da una struttura e da una cultura che le si stringono addosso per comunicarle quel senso di impotenza da cui nasce l'accettazione del ruolo. Nessuna può dirsi al sicuro appena interrompe l'attività della coscienza. Un pericolo scampato non è il pericolo scampato per sempre, al contrario esso si ripresenta in mille varianti fino all'ultimo soffio di esistenza. Il rifiuto dei ruoli sprigiona i rapporti, e questo è un libro di rapporti che rinnova l'essere al mondo. Il vivere perde il suo carattere scontato, che è la complicità sui prestigi reciproci. La donna vi appare fragile, ma carica di una forza sconosciuta quando afferma l'autenticità come irrinunciabile. Ogni sorta di rivelazioni scaturisce da questo impegno di verità promosso non da tutte le donne, appare chiaro dal libro, ma certamente dall'autrice in quanto donna.
Ma Taci, anzi parla può essere letto anche come trattato di pensiero non ideologico; come conflitto tra autenticità e cultura; come Libro senza essere letteratura; come documento sulla formazione di un gruppo di donne che, forse unico o tra i pochissimi, ha finito per esistere davvero riscattando le sue premesse; come dramma della coscienza femminile nel mondo; come tentativo di interrompere il sogno che l'uomo fa sulla donna per sognare se stesso; come descrizione del mondo come scrittura senza darsi l'identità di scrittrice; come possibilità di rapporti ormai sciolti, anche se traumatizzati, dalla consegna del silenzio.

Carla Lonzi nata il 6 marzo 1931 a Firenze. Laureata in storia dell'arte con Roberto Longhi. E' stata critica d'arte " nel senso della scoperta, della selezione e del rapporto personale ". Nel '63 prende posizione contro Argan con lo scritto La solitudine del critico in cui dando per inesistente la categoria operativa " nella quale insediarsi e conseguentemente agire " dichiara il mestiere di critico " tutto da inventare ". Nel '69 pubblica Autoritratto, De Donato Editore, registrazioni avvenute durante alcuni anni con quattordici artisti che rappresentano le sue scelte nell'esperienza diretta dell'avanguardia anni '60. Il dialogo che ne deriva dà una dimensione degli artisti privata e " innocente ", come dice Carla Lonzi, " secondo un bisogno di salvezza loro, e propria sentita dall'autrice ". Nel 1970 lascia la professione per dedicarsi al femminismo, al gruppo di Rivolta Femminile e alla casa editrice a esso, collegata. Esordisce con Sputiamo su Hegel e l'anno successivo con La donna clitoridea e la donna vaginale che sono due momenti di contestazione della cultura. Nel '78 pubblica Taci, anzi parla. Diario di una femminista, un vero " trattato di pensiero non ideologico ". Nel 1980 esce Vai pure, dialogo con Pietro Consagra che è il chiarimento di una relazione affettiva nel momento in cui il rapporto uomo-donna diventa un rapporto inconciliabile tra due coscienze. L'edizione integrale dei suoi testi dal 1970 al 1972 col titolo Sputiamo su Hegel, La donna ditoridea e la donna vagínale e altri scritti è tradotta in Argentina e in Germania nel 1975 e in Spagna nel 1981. Carla Lonzi muore a Milano il 2 agosto 1982.