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La città
era stata un tempo sede imperiale e conservava di quel periodo edifici
di una maestà pomposa e troppo adorna. Lungo i ponti gettati sul
fiumei si levavano in gruppi avvinghiati e tempestosi enormi statue dalle
vesti fluttuanti. Nelle piazze, le acque scrosciavano dentro fontane animate
da giganti e da mostri, in mezzo a conchiglie e a strane flore; e in quei
vasti luoghi, ogni suono riecheggiava come fra le muraglie di una rovina
deserta. Se appena si alzava lo sguardo, s'incontrava dove volto di pietra,
dove un liscio ed immane ginocchio di bronzo. Dentro le chiese gravi di
pinnacoli e di guglie, gli organi ricchissimi di canne rompevano scintillando
l'ombra cava delle volte. E le facciate dei palazzi dai cornicioni dipinti,
cariche di balconcini, di lesene e di cornici, davano alla città
un volto fastoso e vario, che contrastava con la sua condizione attuale.
Poiché l'impero molti anni era caduto... |
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| Elsa
Morante (Roma 1912-85) è autrice di Il gioco segreto (1941),
Le bellissime avventure di Caterí dalla trecciolina (1942),
Menzogna e sortilegio (1948), L'isola di Arturo (1957), Lo
scialle andaluso (1963), Il mondo salvato dai ragazzini (1968),
La Storia (1974), Aracoeli (1982) e della raccolta di poesie
Alibi (1958). Nel catalogo Einaudi sono presenti tutti i romanzi e iracconti nei «Supercoralli», negli «Struzzi» e in edizione «Tascabili». Nei «Saggi brevi» è stato pubblicato il Diario 1938 (1989). |
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