![]() |
||
![]() |
Anna
Maria Ortese Scritti fra il 1934 e il 1936 e subito raccolti in volume, i racconti di Angelici dolori irrompono nel panorama letterario dellepoca con tutta la forza della loro conturbante eccentricità: «Io vedevo allora tutto il mondo come una stranezza e una meraviglia quasi non sopportabili, ove non si desse loro una espressione, una voce ordinata» spiegherà anni dopo la Ortese. E non è difficile immaginare con quale stupore i lettori accogliessero, da parte di una scrittrice poco più che ventenne e sconosciuta, le fiammate di ribellione contro la «terribile e invadente Civiltà» nemica dei sogni e della libertà; e la metamorfosi di Napoli in città «estatica», dove miracolosamente è dato vedere il quartiere pezzente del Pilar «scintillare di cupole colorate sul cielo doro, e i campanili con le bocche aperte, e i balconi delle case-streghe fioriti derba e fanciulle»; e la violenza inaudita di una passione che è gioia spaventosa, dolce morte, adorazione mistica, e che per la radicale sproporzione fra il valore totale dellessere amato e quello irrisorio dellamante sembra attingere alla lirica provenzale; e, più in generale, il clima di fantasmagorica rêverie che ammanta scenari e personaggi, umani e angelici, traducendo in irrequietezza visionaria la più segreta ambizione della giovane Ortese: afferrare unimmagine e riprodurla «viva, grande, colorata, con tutti i caratteri precisi della realtà e tutti i deliziosi ondeggiamenti dellirreale». |
|
|
Anna Maria Ortese (1914-1998) è considerata tra le maggiori scrittrici italiane del Novecento, autrice di libri celebri (come Il mare non bagna Napoli, Liguana, Il cardillo innamorato), poetessa, giornalista e saggista. È autrice anche di reportage (La lente oscura) e di indimenticabili ritratti di città (Silenzio a Milano). |
||