7 Novembre 2023
UniCt Magazine

La politica del desiderio

di Alfio Russo


Presentato il 3 novembre 2023 al Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania il libro di Lia Cigarini in occasione dei trent’anni di vita del collettivo femminista catanese La Città Felice.


«È necessario un cambio di civiltà sulle libertà e sulle pratiche politiche delle donne». Ad auspicarlo è Lia Cigarini, pilastro del femminismo italiano e tra le iniziatrici della pratica di autocoscienza femminile che, proprio nei giorni scorsi, è intervenuta al Dipartimento di Scienze politiche e sociali per presentare La politica del desiderio, un romanzo di formazione con scritti che vanno dal 1974 al 1994 insieme con quelli elaborati tra il 1999 e il 2020.

La cofondatrice della Libreria delle donne di Milano, conversando con le intervenute in occasione dei trent’anni di vita del collettivo femminista catanese, ha ribadito con forza il concetto di “cambio di civiltà” smontando lo stato di cose esistenti di simbolica patriarcale, superando la pratica della “separatezza”.

«Superata la necessità del confronto tra donne quale spazio separato», la Cigarini ha esortato a «valorizzare le esperienze maschili quale quella del gruppo “Maschile plurale”, che inizia la pratica dell’autocoscienza». Si tratta sempre di considerare la distinzione tra politica e pratica politica ha precisato, sottolineando che «la teoria efficace deriva da una pratica attuata, messa in parola con l’autocoscienza», per cui esisterebbe un unico femminismo, con diverse, e spesso contrapposte, anime.


La scrittrice Lia Cigarini
La scrittrice Lia Cigarini durante il suo intervento

L’evento – organizzato da “La Città Felice” insieme con il Dipartimento di Scienze politiche e sociali – è stato introdotto e moderato dalla dottoranda Giulia Caruso in Pensiero di genere al Dsps.

In apertura dei lavori la prof.ssa Pinella Di Gregorio, direttrice del dipartimento e ordinaria di Storia Contemporanea, ha ricordato come «il femminismo italiano degli anni ’60-’70 costituisca una pietra miliare per la storia delle donne».

«L’attualità del “partire da sé – ha rilevato – significa comprendere il proprio vissuto e confrontarlo con le altre donne allo scopo non di omologarsi al percorso maschile, quanto di mettere in parola la politica del desiderio. Fondamentale, in questo percorso, la contrattazione tra donne che permette loro di gestire e mantenere il proprio potenziale di differenza senza rivalità, in una prospettiva di libertà».

Anna Di Salvo, ex-docente e animatrice del collettivo, ha ripercorso il libro di Lia Cigarini evidenziandone la natura di «antologia della politica delle donne» che consta di due parti. La prima, pubblicata in precedenza, che raccoglie gli scritti dal 1974 al 1994, mentre la seconda, inedita, con gli scritti pubblicati dal 1994 al 2020.

Come cofondatrice di Città Futura, Anna Di Salvo ha ricordato anche le pratiche artistiche condotte dal Collettivo, insieme all’impegno civile e sociale.

Stefania Mazzone, ordinaria di Storia del pensiero politico e delegata all’Inclusione, pari opportunità e politiche di genere del Dsps, ha analizzato «gli anelli della catena generazionale dei femminismi, tra continuità e rotture» individuando «l’esigenza del confronto nella pratica tra le vecchie e le nuove generazioni, senza apriorismi e pregiudizi, nella comune visione di un femminile portatore di desideri corporei, piuttosto che detentore di virtù salvifiche».

Una risemantizzazione contemporanea della “madre simbolica” anche in vista di una critica alle attuali pratiche di ricaptazione del profitto del desiderio da parte del capitale. «Un ritorno alla stanza della tessitura che reinterpreta il mito di Penelope, colei che non aspetta Ulisse, ma intesse relazione con le donne ricreando nuovi spazi del politico», ha aggiunto la docente.

Laura Colombo, della Libreria delle donne di Milano, ha ricordato che «il cambio di civiltà resterebbe un concetto vuoto se le donne non cambiassero il rapporto con gli uomini».

Il libro sarebbe, dunque, una sorta di romanzo di formazione, con la funzione di narrazione delle relazioni di sé.

A seguire Mirella Clausi, docente universitaria di Città Futura, ha rinforzato il concetto di “cambio di civiltà”, anche alla luce degli «ostacoli di un patriarcato che implode sempre più, con l’aumento di femminicidi e guerre».

Teresa Consoli, ordinaria di Sociologia giuridica all’Università di Catania, ha sottolineato come «il testo consenta di ripensarsi, di riflettere sulla propria storia personale, di capire come restare nel mondo». «In quest’ottica – ha aggiunto – i processi neoliberisti di scarnificazione dello stato sociale vengono considerati analoghi alla scarsa attenzione ai desideri delle donne le quali, oggi, sono chiamate a rinominare e mantenere le conquiste raggiunte».

In chiusura Giusi Milazzo, sindacalista di Città Futura, ha evocato la necessità di una «manutenzione della vita», facendo riferimento al noto slogan “Vogliamo il pane, ma anche le rose”, delle lotte delle operaie, mentre Nunzia Scandurra, legale di Città Felice, ha fatto riferimento alla complessità del femminile in ambito giuridico. «La pratica della differenza sessuale, come già ha ricordato Stefania Mazzone, implica la richiesta di stare “sopra la legge”, depenalizzare, creare i vuoti da riempire con la vita», ha spiegato.


Un momento dell'incontro
Un momento dell’incontro


(UniCt Magazine, 7 novembre 2023)

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