17 Ottobre 2015 ore 18.00

Helen Humphreys. Da “Cani selvaggi” a “Il canto del crepuscolo”

 

In una remota città canadese sei cani, sfuggiti ai loro padroni, preferiscono tornare definitivamente alla foresta diventando branco selvaggio. 1940, ultimi anni della seconda guerra mondiale. Un pugno di prigionieri inglesi si ritaglia in un campo di concentramento tedesco per ufficiali, nell’annessa Boemia, un’oasi di libertà. Ma la banalità del male si impone anche in quell’angolo incontaminato di foresta. Fuori da ogni stereotipo, diffidente rispetto alla dicotomia di addomesticato e selvaggio, natura che consola o che distrugge, amico/ nemico, la narratrice anglo-canadese Helen Humphrey sa e racconta che il filo che tiene insieme vita e morte è sottile e che l’amore, la speranza, la fede non richiedono credere ma lottare per credere. Non sono cioè possibili senza lotta e senza spargimento di sangue, reale o metaforico che sia. Insomma Humphreys va all’osso delle situazioni estreme che affronta con l’uso di una lingua tersa e feroce. Ne parlano Rosaria Guacci, Stefania Giannotti, Lia Cigarini.

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