VD 110: Le amiche di Celeste Crostarosa


Via Dogana n. 110, settembre 2014


Le amiche di Celeste Crostarosa

Il nome di Suor Maria Celeste Crostarosa ha già trovato posto in queste pagine grazie all’interesse di Luisa Muraro, che la conosce e ne scrive da diversi anni.

La storia di questa grande mistica del ’700, che concepisce l’Ordine Redentorista ma ne perde la maternità, napoletana di origine e foggiana di adozione, oscura ai più, ignota persino a gran parte delle stesse suore Redentoriste che pure servono nell’Ordine da lei fondato, è una storia appassionante e densa di insegnamenti per le donne e gli uomini di oggi.

Nei primi anni ’90 don Teodoro Sannella, un sacerdote foggiano innamorato e studioso della sua dottrina, prende una decisione storica: mettere la figura di Maria Celeste al centro di una ricerca che coinvolga le donne in quanto tali, a prescindere dalla loro fede e appartenenza culturale. Si forma così un primo nucleo di donne, femministe e non, credenti e non, che si appassiona al pensiero e alla vicenda di questa Madre fondatrice. Si tiene un primo convegno cittadino nel ’91 e un secondo nel ’96, con la partecipazione di teologhe e teologi, e studiose come Luisa Muraro che immediatamente comprende la genialità di questa donna.

Dopo un periodo di silenzio durato alcuni anni, nei quali l’interesse per Maria Celeste resta sopito ma mai dimenticato, nel maggio 2012 si presenta l’occasione di realizzare con il preside del locale Liceo di Scienze umane un convegno presso questa scuola, invitando Padre Majorano, fra i massimi studiosi di Maria Celeste, e L. Muraro. Dal convegno è nato poi un quaderno, pubblicato con il titolo Maria Celeste Crostarosa – La libertà fedele.

Ho lasciato per ultimo il tratto saliente di questo cammino: l’incontro, felice oltre ogni previsione possibile, fra noi, femministe laiche e perlopiù non credenti con le figlie di Maria Celeste, le Suore del Monastero del Santissimo Salvatore, donne impavide e determinate, audaci e libere nei loro giudizi, che ci hanno accolto senza riserve e anzi con rispetto assoluto delle nostre opinioni e plauso per le nostre iniziative. Ci accomuna il desiderio di rendere onore e giustizia a una donna eccellente, grandiosa, che per mantenersi fedele alla propria coscienza, alla propria sapienza, ha lottato fino allo stremo, perdendo tutto e così salvando l’essenziale: la propria indipendenza spirituale.

Il progetto che insieme abbiamo a cuore attualmente è quello che il Monastero diventi un Centro internazionale di studi Crostarosiani perché si iscriva nella storia della Chiesa anche l’Opera delle Madri, e a questo scopo le Suore hanno in animo di realizzare la costruzione di una grande sala convegni. Nei prossimi mesi intendiamo collaborare in vista di una possibile convocazione delle Suore Redentoriste sparse per il mondo affinché vengano a Foggia, nel Monastero che è la vera Casa Madre, che conserva le spoglie mortali della fondatrice e tutti i suoi scritti autografi.

Nelle 12 lezioni tenute quest’anno presso l’Istituto di Scienze Religiose, dal nostro gruppo di ricerca che abbiamo chiamato “Le amiche di Celeste”, gli studenti e le studenti sono rimasti colpiti dalla passione che mostravamo nei confronti di questa donna di cui hanno intuito la enorme portata simbolica e spirituale e intendono richiedere l’istituzione di un vero e proprio corso di studi Crostarosiani.

Pia Marcolivio de “Le amiche di Celeste”

(Via Dogana n. 110, settembre 2014)

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