15 Marzo 2016
Corriere della Sera

Bedori: «Io aggredita sull’aspetto. In politica ci sono troppi squali»

di Andrea Senesi

Movimento cinque stelle – Patrizia Bedori s’è appena sfogata su Facebook. S’è tolta, parole sue, qualche sassolino dalla scarpa. E poi circa la frase di Bertolaso su Meloni: «Crescete, il Medioevo è finito»

«Nella Milano da bere e dei tre manager che si candidano a sindaco, hanno usato i termini casalinga e disoccupata per indicare una sfigata, una fallita. E questo è inaccettabile, offensivo, volgare. Anche nei confronti di tutte le disoccupate e di tutte le casalinghe. E comunque col mio gesto ho dimostrato che la “disoccupata” alle poltrone ha saputo rinunciare». Patrizia Bedori s’è appena sfogata su Facebook. S’è tolta, parole sue, qualche sassolino dalla scarpa. Contro chi l’ha voluta dipingere così e contro chi s’è permesso di fare ironie sul suo aspetto fisico.

Però Bedori il primo a fare battute su di lei è stato proprio Beppe Grillo. Nel suo spettacolo milanese ha parlato di lei come di una «brava mamma un po’ robustella».
«Dire che una persona è robustella è radicalmente diverso dagli insulti che ho ricevuto in questi mesi. So distinguere la battuta dall’aggressione. La satira non si tocca. E comunque anche con Beppe mi sono poi tolta la soddisfazione. Dopo lo spettacolo l’ho raggiunto e gli ho detto sorridendo: “Scusa, robustella a chi?”. Ci siamo abbracciati e la cosa è finita lì».

Ma Grillo e Casaleggio li ha sentiti in queste ore?
«No, non li ho sentiti. Ma io non sono un burattino. Per me il movimento non ha vertici. Per me esistono gli attivisti e stop. E io quelli di Milano li voglio ringraziare uno per uno».

Lei non è mai stata amata dai leader del movimento. Casaleggio voleva che lei si ritirasse.
«Non voglio parlare di politica e queste cose dovreste chiederle a lui. Comunque questa è una decisione mia, non di altri».

Bedori, lei è stata eletta per fare il candidato sindaco di Milano non di un paese sconosciuto. Davvero non si aspettava la pressione mediatica?
«Forse ho sottovalutato questa cosa. Io poi andavo da tutte le parti. Mi sono trovata a partecipare a incontri dove erano invitati tutti i candidati: io ero l’unica a presentarmi. Gli altri mandavano delegati, rappresentanti. Io dovevo fare tutto da sola. Sala, per dire, non l’ho nemmeno mai incrociato. Parisi non più di un paio di volte. Ma la verità è un’altra ancora».

Quale?
«Che io in mezzo a questi squali non ci so stare. Non è il mio mestiere. La politica sarebbe una cosa semplice, ma di mezzo c’è anche il potere e quel mondo non è il mio. Io se dico una cosa è quella. Gli altri promettono, promettono… Per questo oggi mi sento liberata, mi sembra di volare. Torno a fare le cose che so fare. Lavorare sul territorio, con le associazioni, con la gente».

S’è sfogata anche contro alcuni attivisti del suo movimento. Anche lì ci sono gli squali?
«Per me il movimento è importantissimo. Continuerò a stare con loro, sarò in lista con loro e farò campagna elettorale con loro. Nella mia attività da consigliera di zona m’è capitato di non essere d’accordo con alcune decisioni prese dalla maggioranza degli attivisti. Ma le ho sempre rispettate. Vuole un esempio? Una volta ho votato no a un’iniziativa della zona in memoria della Shoah. La maggioranza degli attivisti era contraria, perché noi crediamo che le istituzioni non debbano essere dei bancomat che finanziano gli eventi. Io vengo dalla sinistra e le lascio immaginare con quale disagio mi sono trovata a votare no su un provvedimento del genere. Eppure l’ho fatto».

Ora che succederà? Sarà Gianluca Corrado a prendere il suo posto?
«Uno vale uno nel movimento. Gianluca comunque è preparatissimo e io sarò al suo fianco».

Cosa pensa della frase di Bertolaso su Giorgia Meloni?
«Crescete ragazzi, il Medioevo è finito».

(Corriere della Sera, 15 marzo 2016)

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