14 Aprile 2004
la Repubblica

Bimbi troppo vivaci? Arriva lo psicofarmaco

Margherita Pellegrino

Ho letto che la Commissione del Farmaco ha ammesso al rimborso il Ritalin, che viene usato per il trattamento dell’Attention Deficit Hyperactivity Disorder, cioè disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività. Sono un’insegnante, e ho avuto tra le mani il questionario distribuito nelle scuole grazie al quale viene stabilito se l’alunno è affetto da Adhd. Le domande a cui noi insegnanti dovevamo rispondere erano: “Non riesce a concentrarsi, non mantiene a lungo l’attenzione?”; “Si distrae facilmente?”; “Non riesce a stare fermo seduto?”; “È irrequieto, iperattivo?”; ” Non porta a termine i giochi?”? Sono preoccupata. Ma dove hanno vissuto finora gli psichiatri che hanno scritto il questionario, su Marte? Perché i bambini, i comportamenti di cui sopra, da che mondo è mondo li hanno sempre avuti. Qualsiasi insegnante sa che ci sono alunni che quando non capiscono qualcosa, si distraggono, si alzano e fanno qualcos’altro. Di bambini vivaci, ora definiti “iperattivi”, nelle scuole italiane ce ne sono sempre stati. I bambini che trent’anni fa gli psichiatri avrebbero etichettato come affetti da “deficit di attenzione e iperattività” oggi sono artisti, operai, politici, insegnanti, commercianti, giornalisti, gente che manda avanti la società. Capisco che gli psichiatri devono procacciarsi nuovi clienti e le case farmaceutiche trovare a chi vendere psicofarmaci, ma per favore, che stiano lontani dai bambini.

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