di Annalisa Savino*
Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” – Firenze, 21 febbraio 2024
Il 18 febbraio 2024, davanti al liceo classico “Michelangiolo” di via della Colonna a Firenze, sei membri del gruppo di destra Azione studentesca estranei alla scuola si sono presentati a volantinare e hanno aggredito a calci e pugni due studenti appartenenti al collettivo SUM (Studenti Uniti Michelangiolo), che contestavano verbalmente il volantinaggio. La polizia è intervenuta e ha identificato gli aggressori, avviando una procedura giudiziaria per manifestazione senza preavviso e violenza privata. Tutte le forze politiche hanno condannato l’azione. Di seguito la lettera con cui la dirigente scolastica di un altro liceo fiorentino commenta gli eventi, che è stata fatta circolare sui social.
Comunicazione n. 197 del 21 febbraio 2024
Agli studenti
e p.c. alle loro famiglie, ai docenti, ai DSGA e al personale ATA
Cari studenti,
in merito a quanto è accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo “Michelangiolo” di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose.
Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. «Odio gli indifferenti», diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.
Inoltre siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illuderci che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così.
(*) Dirigente scolastica del Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci”