19 Maggio 2004
the Guardian

Naomi Klein contro le menzogne di Bush

I dati del mese di aprile indicano una ripresa economica e la creazione di nuovi posti di lavoro negli Stati uniti, numeri che il presidente Bush sta usando per la sua campagna elettorale, ostentando ottimismo e una fede incrollabile nel liberismo. La giornalista Naomi Klein, dalle colonne del britannico Guardian (www.guardian.co.uk) sferra un duro attacco a questa ripresa, e per smascherarne gli aspetti deteriori la collega allo scandalo delle torture commesse nel carcere iracheno di Abu Ghraib. «Più dell’82% dei posti di lavoro creati in aprile – dice la Klein – sono nelle industrie dei servizi, inclusi ristoranti». I datori di lavoro, d’altra parte sono per la maggior parte agenzie di lavoro temporaneo, mentre nell’ultimo anno sono andati perduti 272.000 posti nell’industria manifatturiera. Ma i nuovi assunti non sono tutti venditori di hamburger e impiegati a tempo determinato: «Con due milioni di americani dietro le sbarre il numero di guardie carcerarie è cresciuto in maniera verticale, da 270.317 nel 2000 a 476.000 nel 2002». «Guardare Bush col pollice alzato di fronte a tale miseria economica mi fa ricordare alcune delle fotografie fatte in Iraq dai soldati e circolate in tutto il mondo», dice la Klein. Sì, perché secondo l’autrice del best seller No logo, c’è un collegamento tra la misera crescita economica statunitense e le sevizie ad Abu Ghraib: i torturatori sono «Mc workers», lavoratori da McDonald’s. Come la soldatessa Sabrina Barman, di Lorton, Virginia, ex impiegata nel locale Papa John’s Pizza. Il mercato secondo Bush ha prodotto un divario crescente tra una ristretta minoranza di ricchi e una gran maggioranza di poveri. Ed è in questo gap – spiega la Klein – che s’inserisce l’esercito americano, che è diventato come un ponte che permette di accedere a determinati servizi necessari ad elevare il proprio status: soldi per pagare le tasse in cambio del servizio militare.«Ha funzionato esattamente così per Lynndie England, la più infame tra gli accusati di Abu Ghraib. È entrata nell’esercito per pagarsi il college. La sua collega Sbarina Barman s’è arruolata per lo stesso motivo».

Print Friendly, PDF & Email