11 Gennaio 2006

A proposito della legge 194… ancora

Forum uomo-donna del Gruppo Promozione donna (Testo redatto da Teresa Ciccolini, Betti Cambieri, Adriana De Benedictis, Grazia Villa)

Condividiamo lo spirito e gli obiettivi della Manifestazione indetta per il giorno 14 gennaio 2006, pur denunciandone la forzatura che l’incalzare delle decisioni politiche e degli eventi esterni al movimento delle donne hanno determinato.

Partecipiamo da tempo al cammino di consapevolezza e di libertà delle donne e perciò desideriamo anche noi “uscire dal silenzio” di una invisibilità apparente perchè favorita dalla sordità di chi non vuole ascoltare.

Siamo costrette a difendere ancora una volta una legge nonostante riteniamo che il diritto sia solo uno strumento necessario, ma inadeguato a garantire o a consentire l’espandersi delle libertà per tutti, in particolare per le donne che da
secoli ne sono l’oggetto più che il soggetto!

Crediamo poi che la posizione di “difesa” del già costituito limiti il procedere delle idee, la creatività dell’agire, la fantasia del cambiamento, il retrocedere per aspettare o raggiungere qualcuno, o solo il beato sostare all’ombra di quello che altre ci hanno regalato.

Non vogliamo rischiare di essere rinchiuse nuovamente nel recinto della presunta visibilità o udibilità di un corpo di donna toccato, molestato, violato o controllato, a scapito della pienezza della nostra realtà di donne che scelgono di vivere indivise nel corpo, nella mente, nel cuore, nella libertà.

Difendere la 194 allora significa non difendere un diritto d’aborto che non c’è nè può essere secondo noi considerato una conquista di civiltà, ma una legge promulgata per eliminare la piaga degli aborti clandestini e per decriminalizzare le donne, in questo senso e solo in questo senso “conquista di civiltà”.

Crediamo infine che il nostro essere laiche credenti ci autorizzi a prendere parola a pieno titolo anche all’interno della Chiesa istituzionale, richiamandola ad un ascolto attento e ad un confronto leale non gerarchizzato, libero da posizioni pregiudiziali e proteso al rispetto ed al sostegno della libertà di coscienza.

Print Friendly, PDF & Email