16 Settembre 2008
la Repubblica

Aule occupate nell’istituto ribelle. “Il docente unico non deve passare”

Tea Misto

ROMA – Occupazione già dal primo giorno di scuola contro il maestro unico. Si chiama scuola elementare Iqbal Masih e si trova in zona Casilina, nella periferia est della Capitale: è l’istituto capofila del coordinamento “Non rubateci il futuro” che conta circa 70 scuole a Roma e provincia, che dall’inizio di settembre ha visto genitori e insegnanti uniti contro la riforma Gelmini. La Iqbal Masih, l’istituto intitolato al bimbo pakistano simbolo della rivolta contro il lavoro minorile, infatti, è stata la prima scuola romana a riunirsi in comitato contro la riforma Gelmini, ha poi organizzato un’ assemblea aperta con genitori e rappresentanti di altre elementari. Da qui la nascita del coordinamento che ieri ha visto istituti in tutta Roma protestare con raccolte firme, assemblee e striscioni. E ieri nella scuola del Casilino genitori e insegnanti indossavano magliette con su scritto “Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini” . Lo stesso slogan dello striscione affisso sulla facciata della scuola. Alcune maestre portavano al braccio anche il nastro nero in segno di lutto. E così hanno iniziato il nuovo anno scolastico: assemblea la prima ora, poi lezioni regolari e infine l’occupazione con riunioni, dibattiti e iniziative con bambini.
La scuola, dove ieri pomeriggio erano riunite più di 100 persone, ha in programma per i prossimi giorni riunioni e una fiaccolata per le vie del quartiere. E di notte resteranno mamme, papà, alunni e maestre. “Andremo avanti fino a quando ce la faremo – ha spiegato la maestra Paola Arduini – La protesta contro il maestro unico è troppo importante per tutti noi”. “L’eliminazione del maestro unico – aggiunge la collega Silvia Zangrilli, nastro nero al braccio – ha permesso l’inserimento dei bambini con handicap e degli stranieri”. Del resto, la Iqbal Masih ha da anni programmi di integrazione per i bambini rom (ce ne sono circa 40), ha un responsabile peri progetti interculturali (sono rappresentate 23 nazionalità diverse) ed è anche un punto di riferimento per i diversi abili (è il 6 per cento della popolazione scolastica). Inoltre ha un coro multietnico composto di bambini della scuola. “il maestro unico è fuori tempo e fuori luogo-spiega un’altra maestra, Nadia Ferretti – La società è cambiata: ci sono più messaggi da decodificare. Le stesse discipline sono diverse e sono diversi i mezzi che comunicano queste cose. Il maestro unico da solo e con la riduzione a 24 ore riuscirebbe a insegnare ben poco. E sarebbe in questo caso una scuola selettiva, non avendo a disposizione un numero di ore sufficiente a spiegare tutto rispettando i tempi di apprendimento di ciascun bambino”.
Sulle dichiarazioni del ministro dell’istruzione – “Trovo vergognoso che si strumentalizzino i bambini per cavalcare proteste che sono solo politiche” – i genitori del coordinamento chiamati in causa hanno preso carta e penna e hanno scritto alla Gelmini: “Abbiamo letto con dispiacere le parole delle sue dichiarazioni. Noi genitori non saremmo mai capaci di strumentalizzare i nostri figli.
Noi genitori siamo scesi in campo per continuare a garantire a tutti i bambini il diritto ad avere una scuola elementare importante per loro e per tutta la società italiana. E’ questo che i nostri figli hanno capito ed è per questo che i nostri figli stanno, sempre di più, insieme a noi: per affetto e per orgoglio”. Di qui la richiesta: “Noi genitori di Roma domani (oggi per chi legge, ndr) ci incontreremo dalle 10 alle 20 a piazza Montecitorio; sarebbe bello, seppure utopico, poterla incontrare per presentarle le nostre ragioni”.

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