Margherita Pellegrino
Ho letto che la Commissione del Farmaco ha ammesso al rimborso il Ritalin, che viene usato per il trattamento dell’Attention Deficit Hyperactivity Disorder, cioè disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività. Sono un’insegnante, e ho avuto tra le mani il questionario distribuito nelle scuole grazie al quale viene stabilito se l’alunno è affetto da Adhd. Le domande a cui noi insegnanti dovevamo rispondere erano: “Non riesce a concentrarsi, non mantiene a lungo l’attenzione?”; “Si distrae facilmente?”; “Non riesce a stare fermo seduto?”; “È irrequieto, iperattivo?”; ” Non porta a termine i giochi?”? Sono preoccupata. Ma dove hanno vissuto finora gli psichiatri che hanno scritto il questionario, su Marte? Perché i bambini, i comportamenti di cui sopra, da che mondo è mondo li hanno sempre avuti. Qualsiasi insegnante sa che ci sono alunni che quando non capiscono qualcosa, si distraggono, si alzano e fanno qualcos’altro. Di bambini vivaci, ora definiti “iperattivi”, nelle scuole italiane ce ne sono sempre stati. I bambini che trent’anni fa gli psichiatri avrebbero etichettato come affetti da “deficit di attenzione e iperattività” oggi sono artisti, operai, politici, insegnanti, commercianti, giornalisti, gente che manda avanti la società. Capisco che gli psichiatri devono procacciarsi nuovi clienti e le case farmaceutiche trovare a chi vendere psicofarmaci, ma per favore, che stiano lontani dai bambini.