1 Dicembre 2003
Via Dogana n°67

Come una barca senza timone

Mio nonno è stato il compagno della mia infanzia, ed era un uomo geniale, colto, affettuoso. In più era un artista, e sulle pareti del suo studio c’erano i molti quadri dai quali non si era potuto distaccare; tra questi, il mio preferito era un disegno del Mosè di Michelangelo, fatto a matita e carboncino quando lui aveva diciotto anni. Mi ha raccontato la leggenda di quella statua. Una volta completatala, Michelangelo le ha dato una martellata sul ginocchio, urlandole “Perché non parli?”; al suo capolavoro, secondo lui, mancava solo la parola per raggiungere la perfezione assoluta.
“Perché non parli?”: crescendo mi sono accorta che la stessa domanda che il grande artista ha posto invano ad una statua, le donne la pongono quasi quotidianamente agli uomini, a partire da quelli con cui dividono la casa, il lavoro, gli affetti, i figli, la politica… Esperienza comune di tutte è di avere accanto uomini che agiscono senza parlare e senza chiarire, nemmeno a se stessi, le proprie motivazioni, desideri, obiettivi. “Perché non parlano?” ci chiediamo spesso anche tra donne, cercando di penetrare il silenzio assordante degli uomini che ci circondano. Avendo molte domande da fare e quasi nessuna risposta, il rischio di scivolare nell’interpretazione è quasi inevitabile, quindi le donne hanno molte teorie sul perché del silenzio maschile, ma senza una relazione con la controparte è impossibile verificarle. Quindi è difficile non interpretare e limitarsi a descrivere, continuando a sperare che una qualche affermazione solleciti l’inizio di un dialogo.
Io sono molto in difficoltà con gli uomini, a volte, mi dico, non mi piacciano granché. Cos’è che non mi piace di loro? Ecco, nella mia esperienza, anche di convivenza con un uomo, ho capito che quello che mi piace meno è che spesso gli uomini tendono non a pensare a te, ma a pensare per te. Un uomo innamorato è pericolosissimo, in quanto non ha nessun confine, e non riesce a distinguerti da se stesso. Quello che chiede alla sua donna è di restare nell’indistinto della fusione e se lei prova a distaccarsene scatena reazioni anche brutali. Mi direte: è l’innamoramento che funziona così. In parte è vero, ma questa tendenza la vedo accentuata negli uomini perché spesso la relazione con la loro compagna è l’unica significativa della loro vita, quindi non hanno altri “sguardi esterni” che danno misura e confini. Per questo, quando un uomo mi dice che mi ama, sempre più spesso penso che potrebbe anche farmi fuori se non sto attenta e se non lo “maneggio” con cautela.

Print Friendly, PDF & Email