6 Maggio 2006

Il mio viaggio in India ; alla scoperta di uno sviluppo sostenibile rispettoso della natura

Rosa Piantoni

Mi sono recata nella regione del Karnataka,nell’India del sud. Ho fatto questo splendido viaggio con un gruppo di uomini e donne della associazione SUM ( stati uniti del mondo), persone semplici con una grande umanità e molto appassionate al progetto che si stava realizzando. Conoscevo già la presidente del SUM Daniela Comendulli,ritrovata per caso dopo diversi anni. Dal racconto della sua esperienza e del percorso che stava realizzando in collaborazione con uomini e donne dell’india, ho colto una passione una serietà e competenza, che mi ha coinvolta al punto di desiderare una partecipazione attiva. Intendo dare il mio contributo al SUM partecipando alle iniziative in Italia che si stanno progettando.

 

Premessa importante :

 

Nel 1993 a Bangalore un raduno di 500.000 contadini indiani ,da inizio al “Satyagraha dei semi”una lotta non violenta contro i “Diritti di Proprietà Intellettuale” in agricoltura che le multinazionali esercitano attraverso i brevetti sugli organismi viventi e, come alternativa all’agricoltura industriale. Molti paesi , compresa l’India, vengono spinti ad applicare la legge sui semi redatta dalle Multinazionali produttrici di semi, in particolare dalle compagnie Bio-tech a cui è riconosciuto il diritto di brevettare le risorse genetiche e stende un tappeto rosso ai semi modificati geneticamente (OGM) che a loro volta contribuiscono all’esclusione dei piccoli contadini dai loro diritti ancestrali di riseminare , selezionare e scambiare i loro semi originari. Da questo grande raduno esce la decisione di dare avvio al “centro internazionale per lo sviluppo sostenibile” .Il Prof. Nanjundaswamy uno dei promotori del movimento dei contadini , vuole con tutte le sue forze realizzare il centro. Nasce così il centro”Amrita Bhoomi”( Pianeta Immortale) . Alla sua morte nel 2005, gli succede la figlia Chukki Nanjundaswamy, una giovane donna in apparenza timida e riservata, ma tenace perchè a dovuto lottare per conquistarsi la fiducia di molti uomini e donne che sono da sempre, profondamente legati alla figura carismatica del padre. Lei Chukki ha proseguito e sta realizzando il progetto, grazie anche alla capacità di mantenere e tessere relazioni nel suo paese e con le donne e gli uomini della ass.SUM in Italia.

 

Ho saputo che La Comunità Economica Europea, e le singole Nazioni, sono titubanti nel bandire ufficialmente il ricorso ai semi geneticamente modificati. Non bastano le scialbe dichiarazioni o le rassicurazioni del nostro( ora ex) ministro Alemanno .Sta di fatto che i controlli fatti sulle sementi nel corso del 2005, hanno mostrato che anche in Italia entrano semi OGM , su 19 milioni di chilogrammi di semi esaminati, è stata riscontrata la presenza di OGM dell’ 1,4% nei semi mais e il 6;7% nei semi di soia. Il pericolo più grosso è che si diffondano clandestinamente.

 

 

Tre giorni intensi

 

Il 17 Aprile c.a. partecipo ammirata alla grande festa che inaugura la ” banca dei semi”. In un esteso prato, vicino al centro Amrita Bhoomi è stato allestito un grande palco, ben addobbato e coloratissimo, centinaia i posti a sedere . Arrivano gruppi di contadini e contadine che con le loro sciarpe verdi sulla spalla segnano l’appartenenza al movimento. Sotto il palco le anfore con i semi che provengono dalle varie regioni dell’India e del mondo. Ci sono bambini che giocano,gruppi di persone che si salutano, grossi pulman che continuano ad arrivare stracolmi di persone. Su un cartellone è rappresentato graficamente il progetto di una grande struttura a forma di cupola, che servirà per lo sviluppo dei semi, che saranno poi successivamente trapiantati nei campi per poi essere raccolti e distribuiti ai contadini dell’Amrita Bhoomi .Sono le donne contadine che tradizionalmente conservano i semi . Inoltre il cartellone mostra la struttura del sito dentro il quale avrà dimora la tomba del prof. Nanjundaswamy e della moglie . Tutto ciò sui terreni della Amrita Bhoomi.. Sono presenti importanti personalità dei numerosi movimenti dei contadini di alcune regioni dell’India e autorità del paese. Dopo la cerimonia di apertura e i numerosi interventi, un potente acquazzone chiude la festa, peccato…ma l’obbiettivo è raggiunto…i contadini hanno partecipato e i semi ci sono!

 

Il 18 e il 19 Aprile l’Amrita Bhoomi organizza un Simposio Internazionale su i Semi e il Transgenico in agricoltura. Il Convegno si tiene nell’università linguistica di Mysore .
Un grande salone ovale ospita centinaia di uomini e donne provenienti da molte parti del mondo; la più significativa è la partecipazione dei rappresentanti delle organizzazione dei contadini dell’India, ci sono professori Universitari,studenti,giornalisti,scienziati, attivisti ecc…
La Dr.Susan Bardocz e il marito Dr. Arpàd Pustzai ( Budapest-Ungheria) aprono illustrando la loro ricerca che mostra scientificamente quali danni provoca sull’essere umano e sull’eco sistema del pianeta, la coltivazione e la produzione di cibo trattato con l’OGM . Intervengono diverse personalità della scienza della zoologia , della ricerca : dall’India, dall’Africa, dalla Spagna ,dal Pakistan ecc. .L’organizzazione ha messo a disposizione i traduttori simultanei, questo a permesso a tutti di seguire abbastanza bene i lavori.
Il seminario ha avuto successo,entusiasmo tra i partecipanti. I gruppi di lavoro hanno impostato un percorso di iniziative e ribadito l’impegno dei contadini a proseguire con la lotta “disobbedienza civile” realizzando attraverso l’Amrita Bhoomi l’obbiettivo dell’ “autosufficienza in agricoltura”:

 

Ho avuto la conferma ; non sono le distanze chilometriche che uniscono o dividono le persone. Uniscono le idee , lo scambio di esperienze ,le pratiche di relazione che si muovono su interessi comuni , come quella di lottare per realizzare condizioni di benessere per tutti, nel rispetto della natura per salvaguardare questo nostro pianeta. Il Prof Nanjundaswamy sovente diceva < non c’è primo, secondo o terzo mondo, c’è un unico pianeta dove tutti abitiamo”> Ogni uomo e ogni donna , nei propri contesti, può lottare per realizzare l’obbiettivo; l’amore per la propria terra, perchè solo lei in verità ci permette di “vivere”.

 

Sento che ritornerò in India, ho bisogno di rivedere quegli uomini e quelle donne che stanno continuando concretamente a realizzare il progetto e far sentire a loro il mio appoggio concreto e ideale.

 

Al mio prossimo viaggio…. Rosa Piantoni

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