1 Ottobre 2007

Il Quid è qui

Giacomo Mambriani

Qui.
Abbondanza di acqua.
Quiete.
L’alta quota.
Regno di aquile e aquiloni senza filo.
Una diversa qualità del cielo, geniale acquerello.
Luogo ideale per studiare gli equinozi.
Chiesa sconfinata, senza inquisizione né questua.
Il cellulare non prende; tranquillità è distanza dagli squilli.
Acquattato sulle rocce bevo cristallo che si liquefa. Giù nella pianura, sotto di me, acquisti aliquote e quisquilie. Resto fermo, i sensi acuiti, senza nulla chiedere. Guardo le cime arcuate, ignare dell’inquinamento.
E visioni si squadernano: quindici uomini scendono ridendo da una cassa da morto; quarantaquattro gatti rompono le righe e vanno a caccia di quaglie; qui quo e qua si qualificano ai quarti di finale di un torneo di squash; un uomo qualunque viene condannato per qualunquismo; il Quebec dichiara la sua acquiescenza al Canada.
Poi mi domando: ho scarpinato fin qui per trovare un equilibrio o mi sono messo in quarantena? Sono fuggito dall’iniquità del mondo oppure ho risalito i prati seguendo un’intuizione equina? Mi esasperava di più il rimbombo continuo dei quiz o lo squallore delle periferie?
Quintali di domande e qualche milligrammo di risposte.
Comunque ho smesso di pretendere la quintessenza di tutto. E di perquisire l’anima della gente, alla ricerca dei giusti requisiti. Ogni cosa è squisita così com’è: un quadro, un’equazione, un ritmo in quattro quarti, perfino lo sciacquone.
Se ora qualcuno mi chiedesse di scegliere tra quantità e qualità (noiosa querelle, squinternata questione!), io sceglierei di squagliarmi come neve al sole, o sotto un terribile acquazzone.
Prima di arrivare in questo luogo, quasi dimenticavo che in ogni singolo istante, ovunque io mi trovi, qualsiasi cosa accada, quotidianamente (comprese le ore pasti), sono qui! Manodopera non qualificata, incerto portatore del misterioso quid.
Il quid è qui. Il qui è il nucleo più segreto del là. Ora chiudo gli occhi e mi schiudo al qui. Se qualcuno mi cerca sarò lì.

Print Friendly, PDF & Email