21 Novembre 2004
il manifesto

Insegnanti e psichiatri

Margherita, insegnante

Con sempre più frequenza viene riportata dai media la notizia che l’istituto di ricerca tal dei tali o lo psichiatra di turno, ha scoperto l’esistenza di qualche disturbo o malattia, questo va dal «panico» alla «disfunzione nicotinica» alla «intossicazione da caffeina» (se la persona smette di fumare o di bere caffè), alla «disfunzione alimentare» se vostro figlio preferisce mangiare cibo di scarso valore nutritivo, così come vengono illustrati nel «Manuale statistico di diagnosi» (Dms IV) della psichiatria. Oggi esiste una diagnosi psichiatrica per ogni nostro male. Se una persona balbetta è una «malattia mentale», chi soffre di emicrania in realtà ha una «disfunzione del dolore». Il bambino irrequieto o troppo zelante nel gioco è «iperattivo» oppure soffre di disfunzione da deficit di attenzione. Se uno studente ha voti bassi in matematica si tratta di un «disturbo del calcolo». Se avete problemi nel comporre un testo scritto o fate fatica nell’organizzarne i paragrafi, questo non è un problema di pertinenza del vostro insegnante, bensì una «disfunzione nello sviluppo della scrittura espressiva». Se un adolescente litiga con i genitori non si tratta di crescita difficile o di tentativo di affermare la propria indipendenza, ma di «disturbo oppositivo provocatorio». Se vostra nonna non ricorda dove ha lasciato le scarpe e se ha pagato o meno la bolletta del telefono il mese scorso, ci sono precise basi psichiatriche per ricoverarla a forza in una casa di cura. Che questo proliferare di malattie serva a spingere sempre più i governi a stanziare fondi alla psichiatria è solo un aspetto della medaglia, l’altro molto più pericoloso, è che quando alle persone si diagnostica una malattia mentale e il comportamento normale viene ridefinito, chiunque può essere colpito. Alla diagnosi in genere segue la «terapia» psichiatrica, e quali sono le cure per tali disturbi? Elettroshock, shock insulinici, farmaci dannosi alla mente che non si indirizzano alla fonte o alla causa dei problemi, se tali esistono, e nessuna ne cura alcuno. Ritengo che questa situazione sia davvero allarmante e dovrebbe essere posto un freno al dilagare della psichiatria soprattutto nell’ambito educativo svilendo la figura degli insegnanti e togliendo loro il compito di educatori.

 

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