Siamo cittadini e cittadine. Ostinatamente, per quattro anni abbiamo difeso lo spazio pubblico della scuola di tutte/i e per tutte/i, plesso per plesso, collegio per collegio, dai provvedimenti devastanti contenuti nella Legge 53 della signora Brichetto in Moratti, di cui abbiamo chiesto e chiediamo l’abrogazione.
Scuola al servizio della competizione nel mercato globalizzato?
Confidavamo, con l’avvento del nuovo governo dell’Unione, che la fase di difesa potesse considerarsi conclusa e fosse possibile avviarne una nuova, capace di invertire la tendenza a considerare la scuola, l’istruzione e i saperi alla stregua di una merce. Per questo ci siamo impegnati nella scrittura di una legge di iniziativa popolare che abbiamo consegnato al Parlamento come contributo della nostra cittadinanza attiva, frutto di 4 anni di mobilitazione, per disegnare un contenitore nel quale il diritto all’istruzione potesse trovare strumenti e strutture efficaci per diventare effettivo.
La scuola della Repubblica
Eravamo e siamo convinti che la scuola sia lo strumento per rendere concreto l’impegno contenuto nella nostra Costituzione di garantire a tutti e a tutte l’accesso ai saperi, in condizioni di pari opportunità, superando le differenze di carattere culturale ed economico. Ci rendiamo purtroppo conto, dai primi provvedimenti presi dal Governo e da molti interventi della stampa “autorevole”, che intorno alla conoscenza e all’istruzione si è consolidato un pensiero unico trasversale alle formazioni e alle culture politiche: un’istruzione regolata solo da criteri contabili, che operi una selezione differenziata precocemente, funzionale al mercato del lavoro flessibilizzato e indirizzata alla creazione di professionalità definite e circoscritte.
Istruzione bene comune
Ci rifiutiamo di pensare che i percorsi scolastici possano essere ridotti a filiere della formazione, che bambine e bambini, ragazzi e ragazze possano trasformarsi in capitale umano che come tale può essere investito, disinvestito, dilapidato o
sperperato secondo il desiderio o le capacità di chi lo detiene. Abbiamo una concezione alta dell’istruzione che consideriamo un bene comune al pari dell’acqua e dell’aria e quindi, come acqua e aria, indispensabile a ognuno/a di noi. Siamo convinti/e che la prima emergenza della società globalizzata non è preparare le giovani generazioni a competere sui mercati, ma trovare vie e ponti per praticare la pace e l’incontro fra i generi, le culture, e i popoli, e per ripensare radicalmente il nostro pessimo rapporto con l’ambiente che ci circonda. Per fare tutto ciò è vitale elevare il livello culturale di ciascuno e di ciascuna, dotarci di strumenti critici capaci di leggere la complessità e di agire con consapevolezza.
Abbiamo bisogno che i giovani e le giovani ritrovino la voglia di proiettare sé stessi in un futuro possibile, migliore del presente che gli abbiamo confezionato, come è giusto che sia e come è stato sempre nella storia delle generazioni.
Di questo, poi, trarrà sicuramente giovamento anche il mercato, che potrà contare su cittadini responsabili, formati su professionalità allargate, capaci di attingere a culture vaste e polivalenti.
La scuola come l’acqua
Abbiamo bisogno di tutte le nostre intelligenze per smontare la presunta “neutralità” dei numeri e degli esperti. Abbiamo la necessità di collegare le nostre esperienze con quelle di altri paesi per elaborare strategie comuni. Le riflessioni
e il confronto intorno all’innalzamento dell’obbligo e all’istituzione del biennio unitario saranno sicuramente un punto di partenza per riprendere a pensare e studiare come abbiamo fatto, e bene, quando la Moratti era Ministro.
Milano 18 Novembre 2006, ore 10,30/19 – Istituto Cavalieri, via Olona 4
ISTRUZIONE BENE COMUNE: LA SCUOLA COME L’ACQUA.
Trasparente e indispensabile, capace di dissetare, dare piacere e di rendere fertile. Il luogo in cui la società si ascolta, si cura e si progetta.
Questo è il tema che vi proponiamo e sul quale vi chiediamo di intervenire con contributi preparatori e con i suggerimenti che riterrete necessari.
Comitato promotore nazionale per la legge di iniziativa popolare per una buona scuola per la Repubblica (legge 1600 della XV legislatura) www. leggepopolare.it