2 Aprile 2005

La multa va ritirata, la scuola non si imbavaglia

A un genitore di Retescuole è stata recapitata una multa dal Comune di Milano di 22.000 euro perché ritenuto responsabile di aver attaccato ai muri del centro cittadino 51 volantini con nastro adesivo firmati dal Forum delle Scuole del milanese (l’assemblea che raccoglie oltre a Retescuole, docenti e genitori dei comitati e coordinamenti in difesa della scuola, i comitati in difesa del tempo pieno e prolungato, i sindacati della scuola, le associazione di genitori della scuola d’infanzia, delle commissioni mensa e edilizia scolastica) durante una manifestazione in difesa della scuola di tutti/e e per tutti/e.

 

A quella iniziativa hanno partecipato migliaia di persone. Quei volantini attaccati con lo scotch ai muri della Direzione regionale il 19 febbraio scorso denunciavano gli ennesimi tagli di personale e risorse alla scuola pubblica imposti dal Ministero.

È con iniziative di quel tipo che siamo riusciti sino ad ora ad impedire che il tempo pieno nelle elementari venga smantellato completamente e a confutare puntualmente tutte le presunte verità del Ministero dell’Istruzione pubblicizzate con campagne di “informazione” costosissime, pagate con i soldi di tutti noi, sottraendo fondi al diritto allo studio.

 

Il movimento che in questi due anni ha contestato la riforma Moratti si è sempre autofinanziato: non abbiamo ricevuto un centesimo dalle istituzioni, e neppure dai partiti e dai sindacati che ci sostengono. I soldi con cui stampiamo i nostri volantini e i nostri manifesti sono raccolti un euro dopo l’altro da genitori e docenti che amano la scuola pubblica.

 

Non abbiamo i mass media a disposizione, anche se le nostre iniziative, grazie alla grande partecipazione ed anche alla sensibilità di qualche giornalista, hanno sfondato, qualche volta, il muro del silenzio.

 

La multa è assolutamente spropositata rispetto ai fatti contestati e per questo sappiamo che deve avere avuto una gestazione tutta politica.

 

Il Comune sembra volerci dire che possiamo esercitare i nostri diritti, solo se abbiamo i soldi per farlo.

 

E probabilmente domani potremo mandare a scuola i nostri figli, solo se avremo i soldi per farlo.

 

Il nostro movimento non sporca la città, anzi, abbiamo molta cura del luogo in cui viviamo, È la città delle bambine e dei bambini, di quei genitori che costituiscono l’anima del movimento, ogni giorno sempre più abbruttita dall’inquinamento atmosferico, sonoro, visivo e culturale.

 

Per questo le nostre forme di comunicazione sono sempre state gentili e rispettose: pochi manifesti prevalentemente attaccati davanti alle scuole, pochi altri vicino ai luoghi delle iniziative, e sempre affissi con nastro adesivo.

 

In questi due anni di esistenza come movimento abbiamo affermato che la scuola è capace di parlare.

 

Della scuola parlavano tutti: ministri, esperti, professori universitari e governanti. Ma non parlava il popolo della scuola: milioni di persone che nella scuola lavorano, vivono, studiano.

 

 

La multa è un tentativo di imbavagliarci, di toglierci la voce, di intimidirci.

 

Non accettiamo di essere imbavagliati. Per questo chiediamo che la multa sia ritirata.

 

Invitiamo dunque:

 

1. Tutte le cittadine e i cittadini ad inviare mail di protesta:

 

al Sindaco : sindaco.albertini@comune.milano.it
al Presidente del Consiglio comunale : vincenzo.giudice@comune.milano.it
e per conoscenza a : info@retescuole.net

 

con questo testo:

 

oggetto: IL MOVIMENTO NON SI IMBAVAGLIA
corpo del testo: LA MULTA A RETESCUOLE VA RITIRATA: NON SI PUO’ IMBAVAGLIARE IL MOVIMENTO IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA

 

2. A sottoscrivere questa mozione.

 

3. Ad affiggere questo comunicato davanti ad ogni scuola

 

4. A raccogliere 50 centesimi di euro a persona, simbolo della nostra modalità di autofinanziamento, e a depositarle davanti a Palazzo Marino in una iniziativa pubblica il 15 aprile, giorno successivo alla giornata di occupazioni e in prossimità della scadenza dei 60 giorni per il pagamento.
Sarà la dimostrazione che, se volessimo e se la ritenessimo giusta, la multa potremmo pagarla.
La somma raccolta sarà destinata a progetti didattici e iniziative a sostegno della scuola pubblica.

 

Invitiamo inoltre:

 

5. I sindacati ad assistere il genitore singolarmente colpito

 

6. I partiti che vogliono garantire che la voce della scuola possa continuare ad essere ascoltata, a promuovere una interpellanza in consiglio comunale

 

7. I partiti sensibili alla democrazia partecipata a richiedere all’amministrazione comunale spazi “visibili” e non residuali nella città, nei quartieri e sui mezzi dell’ATM destinati gratuitamente alla comunicazione sociale.

 

8. i movimenti simili al nostro che operano a livello nazionale ad inviare mail e fax ai recapiti sopra segnalati e ad affiggere il 15 aprile alle ore 16 presso le proprie direzioni regionali gli stessi manifesti incriminati, con nastro adesivo e senza pagamento del bollo di affissione.

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