6 Novembre 2008

Le nostre onde seguono la stessa rotta

dal Presidio permanente No Dal Molin NOTAV Val di Susa

 

Lettera aperta agli studenti, ai precari, agli insegnanti, ai genitori impegnati
nella difesa di un bene comune: la scuola e l’università

 

Vi abbiamo visto nelle strade e nelle piazze delle nostre città. Abbiamo
incrociato i vostri sguardi e abbiamo ritrovato la nostra determinazione:
quella di chi non cerca un privilegio ma con il proprio impegno difende l’oggi
di se stesso e il domani di tanti altri.Siamo donne e uomini di Vicenza, della
Val di Susa e di tante altre realtà riunite nel Patto di Mutuo Soccorso
mobilitate in maniera permanente per difendere la nostra terra e la nostra
acqua, le nostre città, le nostre valli e il nostro futuro: che si tratti di
nuove basi militari, di nuove linee ad alta velocità, di nuove discariche e
nuovi inceneritori, di sorgenti svendute al miglior offerente o di quant’altro
poco cambia: beni comuni sottratti alla collettività, spazi di democrazia
cancellati.In questi anni abbiamo imparato a guardarci intorno, a conoscere e
interrogare. Vogliamo capire e imparare, costruire e creare. Come voi ci
riuniamo in assemblea. Come voi cerchiamo di valorizzare la nostra creatività e
la nostra diversità. Come voi difendiamo beni comuni che i governi vorrebbero
sottrarci: l’accesso ai saperi per regalarlo ai profitti dei privati, il
territorio per svenderlo ai militari statunitensi o al partito del tondino e
del cemento, l’acqua per consentire nuovi enormi profitti alle grandi
multinazionali. Come voi puntiamo sulla forza della ragione e della verità e
pratichiamo metodi di lotta pacifici.Nella nostra mobilitazione abbiamo
conosciuto l’utilizzo distorto delle informazioni e delle conoscenze; ci
vorrebbero disinformati e ignoranti per imporci scelte devastanti a nostra
insaputa. Difendere l’accesso ai saperi e l’istruzione, allora, significa
difendere la possibilità di ognuno di noi a opporsi e indignarsi di fronte alle
tante imposizioni quotidiane ai danni delle donne e degli uomini che vivono le
nostre città, le nostre campagne, le nostre valli e le nostre montagne.Vi
abbiamo visto nelle strade e nelle piazze delle nostre città e come un’onda
travolgere silenzi compiacenti e sguardi indifferenti. La vostra onda incrocia
le nostre onde, le risorse che vogliono sottrarre alla scuola e all’università
vorrebbero utilizzarle per nuove devastanti grandi opere inutili e dannose;
difendere la scuola pubblica da questo ennesimo tentativo di scippo è il vostro
e anche il nostro obiettivo, la vostra resistenza rafforza le nostre resistenze
e viceversa. Le nostre onde seguono la stessa rotta: quella che ha come meta la
difesa dei beni comuni, della partecipazione e della democrazia.Il futuro è
nelle nostre mani.

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