8 Dicembre 2002

Per Firenze

(testo a cura del forum sociale di Firenze, distribuito alle fiorentine e ai fiorentini)

Sappiamo bene che organizzare il Forum Sociale Europeo ha portato a chi abita a Firenze non pochi disagi; tanti poi hanno fatto di tutto per suscitare paura e ostilità verso coloro che avrebbero “invaso” la città.
Noi del forum sociale fiorentino abbiamo fatto il possibile per far capire di quale idea della politica e della vita sarebbero stati portatori quelle e quelli che contestano la guerra come strumento di ordine del mondo, il mercato e le merci come senso ultimo dell’esistenza. Nelle conferenze, nei seminari, nelle relazioni costruite in quei giorni (non solo nella manifestazione del sabato, non solo fatta di giovani), abbiamo mostrato come per noi essere contro la guerra significhi rifiutare ogni connotazione militare e violenta della politica, anzi riportarla alla sua dimensione di discorso pubblico, di dialogo fra diversi e diverse, di conflitto simbolico, di festa collettiva che costruisce un altro modo di abitare le città e il mondo. Senza solitudini, paure, egoismi.
L’abbiamo mostrato così bene, forse, che qualcuno ha cercato subito di ven-dicarsi, di riportare tutto il discorso sul terreno che gli è più congeniale, dell’ordine pubblico, delle carceri speciali, dei reati d’opinione; qualcuno che riconosce solo ciò che gli assomiglia: organizzazioni gerarchiche, bande ar-mate, attività clandestine… Noi, invece, serenamente “sovversivi e sovversi-ve”, viviamo le nostre battaglie alla luce del sole e siamo già un altro pezzo di mondo, un altro ordine del discorso. Per questo forse facciamo paura, per questo non ci potranno fermare con le manette e le catene. Per questo non ci cambieranno, non ci renderanno ottusi e violenti, simili a loro.
Durante il forum e nei giorni successivi agli arresti ordinati dalla Procura di Cosenza, per le strade della città abbiamo sentito anche gli uomini e le donne di Firenze straordinariamente vicini, legati da uno sdegno democratico, da un sentimento comune e da un sogno di umanità. La stessa cosa nelle manife-stazioni di Cosenza e Torino.
Sabato 9 novembre, abbiamo visto le bandiere alle finestre, i lenzuoli bianchi, i gesti gentili, la generosità di chi offriva da bere o da mangiare, di chi apriva le proprie case o salutava dai balconi con i bambini in braccio. Di chi in-somma scopriva e faceva esistere un’altra Firenze: pacifica, orgogliosa, sere-na, non rassegnata. Appassionata.
Abbiamo riconosciuto la nostra città. Ancora viva, malgrado tutto. Ancora ca-pace di slanci, di solidarietà, di conflitto e d’amore.
Per questo vogliamo ringraziarvi.
Per avere dimostrato che essere fiorentine e fiorentini significa ancora avere passioni da spendere, una testa per non farsi ingannare da chi comanda, occhi per le sofferenze del mondo, e un cuore per chiedere pace.


Il forum sociale di Firenze

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