4 Luglio 2008

Proteggiamo la terra

Donne in nero, Napoli

Noi Donne in Nero contro la Guerra, da anni impegnate per la risoluzione
pacifica dei conflitti, quando abbiamo visto la nostra terra, le nostre città,
periferie e campagne invase da cumuli di immondizia, le strade impraticabili, l´
aria irrespirabile, abbiamo avvertito che anche questa è una guerra contro la
terra che ci alimenta, contro le persone che qui vivono. Abbiamo, così, deciso
di unirci a gruppi di cittadine/i, a comitati civici e associazioni che
lavorano, a porre delle premesse, per una soluzione concreta del problema, nel
breve e nel lungo periodo.

 

Per decenni da varie regioni d´Italia e di Europa sono stati riversati in
Campania rifiuti tossici che hanno avvelenato le nostre campagne, sono state
aperte centinaia di discariche abusive, dove sono stati scaricati materiali
diversi non selezionati;: tutti conosciamo lo scandalo delle “ecoballe”, balle
di rifiuti che ci si appresta ad incenerire, pur sapendo che il loro contenuto,
non essendo differenziato, inquina l´aria e la stessa terra con i fanghi di
risulta.

 

Il traffico dei rifiuti è stato ed è un grande affare per la camorra ed a
queste attività criminali i nostri amministratori, a livello locale e
nazionale, non hanno saputo e voluto tener fronte. Non è possibile che nessuno
sapesse, che nessuno vedesse i carichi di rifiuti tossici che per anni hanno
attraversato l´Italia da nord a sud. Anche I cittadini di questa regione hanno
la loro parte di responsabilità con il loro lasciar correre, o addirittura, per
alcuni è stato il partecipare agli affari loschi.

 

Il problema “rifiuti” è una questione globale e in tutta Italia non è
affrontato adeguatamente.
È stata proposta come soluzione, una non soluzione, gli inceneritori che
bruciando rifiuti 24 ore su 24, emettono sostanze nocive e ben un 30% residuo
di ceneri tossiche e scorie da avviare a discariche speciali. Inoltre, gli
stesi termovalorizzatori dalla Comunità Europea sono stati dichiarati non
impianti generativi di energia alternativa.

 

NOI NON DESIDERIAMO VIVERE NELLE DISCARICHE D´EUROPA, NON VOGLIAMO ASSISTERE ALLA IMPOVERIMENTO DELLA TERRA. RIPENSIAMO ALLA VITA STESSA SOSTENENDO UN’ALTRA MODALITA´ DI APPROCCIO AI CONSUMI E CREDIAMO NEL COINVOLGIMENTO DI OGNI SINGOLA PERSONA NEL CICLO DI PRODUZIONE DEI RIFIUTI CHE,
SE REINVESTITI, POSSONO DIVENTARE UN BENE COMUNE.

 

Ridurre i consumi
Ridurre l´uso di merci con grandi quantità di imballaggi
Riciclare quanto più è possibile (quello che non ci serve più può ancora
servire ad altri)
Trasparenza dell´intero ciclo dei rifiuti (dove vanno,come vengono trattati,
ecc…)
Raccolta differenziata controllata (come il porta a porta)

 

Già nella nostra Regione ci sono esempi virtuosi sulle esperienze del
corretto riciclaggio e sono ben 170 i comuni che arrivano a riciclare il 70%
dei rifiuti, Nocera Superiore (SA), che potrebbe essere il primo comune sul
territorio nazionale a raggiungere RIFIUTI ZERO, oggi già si attesta alla
percentuale dell´85%. Un esempio di cittadinanza responsabile, che oltre a
lottare contro l´apertura dell´inceneritore, ha iniziato in maniera autogestita
– in collaborazione con l´istituzione comunale – la raccolta differenziata
nelle piazze del paese è il Comitato civico di Acerra; questo ha contribuito ad
una partecipazione attiva di cittadini con una forte presenza di donne.
Nelle municipalità cittadine e in tanti comuni della Regione continuano a
nascere comitati per affrontare dalla base il problema “rifiuti”, tanto da
organizzarsi attraverso un coordinamento.

 

RENDERSI RESPONSABILI DEI PROPRI CONSUMI E DEI PROPRI COMPORTAMENTI OFFRE UN RINNOVO VIRTUOSO DEI BENI DELLA TERRA E UNA DIFFERENTE RELAZIONE TRA OGNI ESSERE UMANO.

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