3 Marzo 2008

Una riserva naturale per l’intimità

Lorena Melchiorre

Una donna che abortisce è sempre una donna sola.
Sola nella decisione perché, anche se frutto della mediazione con altri, in primo luogo l’uomo con cui ha concepito, è una scelta che alla fine compie in solitudine secondo un processo individuale e irripetibile, diverso da quello di ogni altra donna che è giunta o giungerà alla stessa conclusione. Una risoluzione presa, dopo una contrattazione tra sé e sé, in un difficile lavoro di mediazione tra convinzioni religiose o morali, desideri, progetti per il futuro, possibilità o difficoltà materiali.
Rimane sola nell’ambulatorio, quando l’embrione le viene tolto dall’utero.
Sola nella rielaborazione di ciò che ha voluto, in un percorso di accettazione spesso lungo e doloroso.
Poche decisioni nella vita turbano così radicalmente e insinuano un dubbio nelle certezze e nell’integrità morale della persona. In rare occasioni si migra così lontano dalla collettività per ragionare di sé, di ciò che si è e di ciò che si vuole. Poche altre volte si deve decidere di qualcosa che sta dentro di sé, di un altro da sé che si confonde con la propria carne.
L’aborto è, però, anche un fatto pubblico, perché se si può partorire da sole non si può abortire da sole, senza mettere in pericolo la propria vita.
Come riuscire a conciliare tempi, parole, modi di un evento così privato con le ragioni della opinione pubblica? Difficilmente la complessità e l’unicità della sfera intima si salvano, dopo l’impatto contro la genericità delle norme sociali. Bisogna quindi trovare la giusta distanza. Definire un limite invalicabile. Istituire una riserva protetta di quello che siamo. Una riserva naturale per l’intimità.
Fanno bene i capi dei due principali schieramenti a tenere la questione dell’aborto fuori dalla campagna elettorale che, per quanto mantenga ancora la ragionevolezza dei toni moderati, è per sua natura fatta di slogan, iperboli, promesse difficilmente mantenibili e forzate semplificazioni.
Ora sappiamo che i due leader vogliono evitare di dire sciocchezze almeno su questo problema.

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