18 Marzo 2004

Vince la seconda battaglia Europea sull’Acqua

il Comitato Internazionale per il Contratto Mondiale dell ‘ Acqua

Ribaltata la proposta della Commissione giuridica di liberalizzare la gestione dell’acqua contenuta nel Rapporto Miller

Cari amici e sostenitori

grazie anche all’azione di contatto con e-mail sui parlamentari europei che alcuni di voi hanno attuato in questi due giorni , si è concluso con successo, l’azione di sensibilizzazione organizzata dal Comitato Internazionale per il Contratto Mondiale sull’acqua, con il supporto dei Comitati italiano, francese e belga, nella giornata di martedì 9 marzo a Strasburgo, in preparazione della presentazione ed approvazione, da parte del Parlamento europeo, del rapporto Miller su “strategie per il mercato interno- priorità 2003-2006″ sulla base della Comunicazione redatta dalla Commissione Giuridica per il mercato interno.

 

 

Nel corso della votazione a voto uninominale, che ha avuto luogo questa mattinata di oggi giovedì 11 marzo, a Strasburgo, il Comitato per il contratto Mondiale dell’acqua ha infatti raggiunto due significative risultati : l’approvazione di un emendamento sostenuto dal Gruppo GUE che chiedeva di “escludere l’assoggettamento della gestione delle risorse idriche dalle norme del mercato interno” e l’approvazione di un secondo emendamento che ha rigettato la richiesta della Commissione di “accogliere con favore le proposte di continuare la liberalizzazione segnatamente al settore dell’acqua e dei servizi postali” ( art.10).

 

 

Con 201 a favore e 116 contrari, è stata infatti accolta dal Parlamento la richiesta espressa con una lettera aperta emendamento, inviata nella giornata di ieri da Danielle MITTERRAND- p.Alex ZANOTELLI e Riccardo PETRELLA a tutti i parlamentari europei, di sostenere , durante le votazioni, la prima parte dell’emendamento all’art. 16 cioè ” essendo l’ acqua un bene comune dell’umanità, si ritiene che la gestione delle risorse idriche non debba essere assoggettata alle norme del mercato interno, privatizzato e liberalizzato.

 

 

Ma l’azione di sensibilizzazione e di riflessione stimolata dal Comitato italiano con i contributi e le motivazioni esposte nel corso della audizione “aperta” , realizzata nella giornata di martedì 9 febbraio presso la sala 2 del Parlamento europeo, con gli interventi ed i contributi di riflessione esposti da Alex Zanotelli – Danielle Mitterrand – Mario Soares e Riccardo Petrella sulla debolezza dei principi politici espressi e per il basso livello di difesa del carattere di ” bene pubblico dell’umanità” dell’acqua , ha determinato un secondo importante risultato a livello di votazione ( 395 a favore della eliminazione -22 contro) : la soppressione della seconda parte dell’art. 10 con cui la Commissione Giuridica chiedeva al Parlamento di accogliere con favore le proposte di continuare la liberalizzazione e l’ apertura dei mercati in altro settori e segnatamente l’acqua ed i servizi idrici , nel rispetto sempre degli obblighi del servizio universale”.

 

 

Entrambi queste assunzioni di responsabilità assunte dal Parlamento europeo dimostrano- che se la società civile, ed in particolare i Movimenti sono capaci di inserirsi negli spazi di democrazia e di partecipazione che esistono all’interno delle istituzioni, con precise proposte politiche, è possibile condizionare la “politica”,anche quella espressa dagli interessi forti delle multinazionali.

 

 

E’ la seconda volta, dopo la sconfitta di Cancun , che la Commissione Europea , nonostante la forte lobby esercitata dalle principali imprese multinazionali europee, è costretta sulla base di iniziative intraprese dal nostro Comitato e dai Movimenti a sostegno del Contratto Mondiale sull ‘acqua e di un voto del Parlamento, a cambiare la propria strategia rispetto alla tendenze da tempo in atto di affermare i principi della privatizzazione della gestione delle risorse idriche e di sancire la mercificazione dell’acqua. Il successo raggiunto con questa iniziativa costituisce uno stimolo ed un forte segnale di incoraggiamento per continuare , a partire dal territorio, l’impegno per sollecitare il “riconoscimento dell’acqua come un diritto umano universale per tutti” e la gestione delle risorse idriche come un “servizio pubblico europeo”.

 

 

Rosario Lembo – Segretario Comitato italiano

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