2 Ottobre 2020
In Genere

Non torneremo a essere ancelle

di Anna Maria Ponzellini
Per le donne lavorare da casa negli ultimi mesi è stato particolarmente faticoso. Quali rischi e opportunità dovremmo tenere in conto, dentro e oltre la pandemia >

22 Aprile 2020
ingenere.it

Il futuro dei luoghi di lavoro

di Barbara De Micheli
luoghi possibili per il suo svolgimento, e farlo in modo non tanto individuale ma collettivo >

8 Aprile 2020
HuffPost

Il solito sguardo maschile non ci salverà

di Susanna Camusso
Finalmente il dibattito sulla ripartenza sta prendendo forma. Finalmente non per certezza sul quando, anzi, ma perché si può sperare che il mantra del “tutto tornerà come prima”, l’invocata normalità – affermazione di per sé già perigliosa – lasci spazio alla discussione su come costruire il nostro futuro. >

19 Dicembre 2019
DeA Donne e altri

Memoria di operaie e femministe. Potenti e reali

di Letizia Paolozzi
In tutto questo ricordare l’anno, il 1969, che vide l’esplosione della soggettività operaia, quando gli “apache” della Fiat invasero piazza del Popolo e le lotte si allungarono al decennio successivo con lo Statuto dei lavoratori, il divorzio, l’aborto, la legge che riconosceva l’obiezione di coscienza – altro che leggere tutto come gli “anni di piombo” – è comparsa un’altra memoria: quella delle lavoratrici. >

5 Dicembre 2019

La fabbrica delle protagoniste: parlano le metalmeccaniche

di Giordana Masotto
Questo testo è nato in occasione della presentazione alla Libreria delle donne di Milano del libro di Loriana LucciariniDoppio carico – Storie di operaie (Villaggio Maori Edizioni, 2019) in cui l’autrice, una metalmeccanica che scrive storie, ci fa entrare nelle vite, nel lavoro, nei conflitti e nelle contrattazioni di tante protagoniste di quella che è/era la più maschile delle fabbriche. >

20 Settembre 2019

20 milioni a Castellucci (Autostrade). Cosa si può fare, cosa c’entrano le donne

di Luisa Pogliana
Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia, la società che controlla Autostrade, si è dimesso in seguito al crollo del ponte di Genova. Con 13 milioni di “incentivo alle dimissioni”, a cui vanno aggiunti la liquidazione, un cospicuo pacchetto di stock option, e perfino la casa e l’auto pagate dall’azienda ancora per un anno. Si calcolano circa 20 milioni.
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