di Pinella Leocata
Hanno celebrato la festa della Repubblica ricordando le “Madri Costituenti”, le 21 donne – elette in un’assemblea di 556 parlamentari – chiamate a scrivere i principi e gli articoli della nostra Carta nata dalla Resistenza, dalla lotta partigiana al nazifascismo che avrebbe voluto dominare il mondo ripristinando la schiavitù e la tirannia >
Dalla stampa
Vittoria Ferdinandi: «La politica è felicità collettiva, non roba da srl come a destra»
di Antonello Caporale
Vi porto tutti al mare, disse Vittoria Ferdinandi a un nutrito ma stupito gruppo di concittadini il giorno dell’elezione a sindaca di Perugia, a maggio dell’anno scorso. >
La partigiana femminista che inventò la cucina moderna
di Kaja Seruga
Il 1° maggio 1942 un piccolo gruppo di comunisti festeggiò clandestinamente la festa dei lavoratori nel centro di Vienna. >
Le fratture interne aumentano
di Meron Rapoport
Le affermazioni di Yair Golan, leader del partito di sinistra Democratici, che il 20 maggio ha denunciato come Israele rischi di diventare uno stato paria, non nascono dal nulla. >
Madri detenute e reati d’opinione. Il dl sicurezza peggio del codice Rocco
di Anita Fallani
«Nel decreto sicurezza voluto dal governo Meloni vengono introdotte delle nuove norme che sono riuscite a superare anche la fantasia repressiva del codice penale fascista, il cosiddetto codice Rocco». >
Ragazze e “madri supplenti”. L’adolescenza perduta di Gaza
di Michele Giorgio
Sono oltre 39.000 i bambini di Gaza che hanno perso uno o entrambi i genitori. Di questi, ben 17.000 – secondo i dati diffusi dall’Ufficio centrale di statistica palestinese – hanno visto morire sia il padre che la madre sotto i bombardamenti israeliani. >
La superstite dell’Olocausto Edith Bruck: “I soldati si ribellino a Netanyahu”
di Lorenzo Guadagnucci
«Ribellarsi, contestare il governo Netanyahu giorno e notte, disobbedire anche nell’esercito»: Edith Bruck, novantaquattro anni, reagisce così alle notizie che arrivano da Gaza, all’orrore che cresce. >
Ekis Ekman: clienti colpevoli, modello Svezia per combattere la prostituzione
Elisa Campisi
«La prostituzione è sempre sfruttamento. Non è una scelta libera, perché le donne possono essere indotte dalla povertà o forzate da qualcuno. L’unico che ha davvero una scelta è l’uomo che paga per il sesso. È su di lui che dobbiamo spostare il focus». >
