Il Gruppo delle femministe del mercoledì propone di far dialogare Leggendaria numero 107 (speciale dossier cura) e Via Dogana numero 110 (L’Europa di Simone Weil).
Punto di vista
Malala: i soldi del Nobel alle scuole di Gaza
dalla Redazione
«Senza istruzione non ci sarà mai pace». Con queste parole la giovane pachistana ha donato 50mila dollari per la ricostruzione delle strutture scolastiche nella Striscia. Sono 24 gli istituti totalmente distrutti, decine quelli danneggiati e ancora inagibili. Per 500mila studenti palestinesi quest’anno studiare sarà davvero difficile
Il confine fra legami e libertà
di Mariella Gramaglia
Non paia un partito preso ingeneroso verso il governo. È solo semplice e cruda realtà.
Il premio Nobel per la pace Malala Yousafzsai al presidente Obama: “Invece di spedire armi, spedisci libri e insegnanti”
di Gianluca Ciucci
La giovane pakistana Malala Yousafzai, vincitrice del Premio Nobel per la pace a soli 17 anni
La questione maschile
di Marisa Guarneri
Mi sembra siamo dentro una questione maschile che si differenzia dalla posizione politica “la violenza è un problema degli uomini”.
Yael Dayan, scrittrice israeliana, chiede al Parlamento italiano di riconoscere la Palestina: “Così si è veri amici di Israele”
di Umberto De Giovannangeli
«Al Parlamento italiano mi sento di rivolgere lo stesso appello che abbiamo lanciato, con esito positivo, alla Camera dei Comuni britannica: riconoscere lo Stato di Palestina…
La lotta delle kurde spaventa Ankara
di Chiara Cruciati
Alla Turchia Kobane fa così paura da guardare in silenzio al massacro dei kurdi
Nutrire la nostra libertà, rischiando.
Claudio Vedovati (Maschile Plurale) e Sara Gandini (Libreria delle donne di Milano)
A noi – un uomo e una donna figli del femminismo – interessa volgere lo sguardo verso la violenza maschile, perché vogliamo capire la radice di questa violenza, quella fisica, psicologica e simbolica. Sappiamo però che ha senso farlo solo tenendo ben salda la relazione con il sapere delle donne, con le pratiche dei centri anti violenza, e con le figure di autorità che troviamo in questi luoghi. Il sapere di queste donne viene prima di ogni altro sapere e disciplina. Questo è l’imprescindibile, perché sappiamo che il loro sguardo ci aiuta a mostrare le contraddizioni che fanno andare avanti.
