LabMi, per la città del primum vivere
Presso: Libreria delle Donne a Milano, Via Calvi 29, 02 7000 6265
Proposto da: Sandra Bonfiglioli, Bianca Bottero, Maria Bottero, Emilia Costa, Ida Farè, Stefania Giannotti, Laura Minguzzi.
Lettera d’invito a LabMi/3 – 2°stagione
18 ottobre 2016, h18,30-20 in Libreria delle Donne, via Calvi 29, Milano
Care amiche e amici,
iniziamo martedì le giornate d’interpretazione delle mappe e dei racconti dei modi di vivere a Milano di quattro donne, che chiamiamo Lei . E’ un lavoro che abbiamo svolto nei laboratori precedenti.
Il lavoro d’interpretazione proseguirà per tutta la 2° stagione di LabMI, 1 giorno ogni tre gg dedicati alla confezione delle mappe con nuove Lei. Diventeremo tutte brave a fare e leggere e interpretare mappe e racconti.
Abbiamo a disposizione in sala due tipi di materiali:
- la trascrizione dei racconti delle 4 Lei sulle loro pratiche quotidiane di vita in una settimana scelta da loro stesse. I racconti parlano: di relazioni con figli/e, compagni/e, mariti, amiche/ci, partner, clienti e dipendenti al lavoro; & dicono in quali luoghi si svolgono le relazioni e in quali tempi e vincoli di orario; & dicono come Lei usa i luoghi della sua vita, quali attrezzature, quali servizi, quali panchine, quali passaggi amati, quali ricordi, quali cambiamenti (in breve il suo paesaggio abitativo, gestuale e affettivo, di valori e disvalori); & parlano di lavori domestici e per il mercato e di quello volontario e del lavoro di cura parentale, in quali luoghi sono svolti e quali spazi e quando ciascuna riserva per sé stessa; & parlano di percorsi e di mezzi di trasporto; & parlano di loisir dove e con chi; & parlano di come Lei tiene assieme tutto ciò che fanno e con chi dividono la responsabilità, gli inciampi, gli eventi che irrompono
- le mappe cartacee dei modi di abitare a Milano di ciascuna Lei che redigemmo in sincronia con il suo raccontare. E lì capiremo meglio i segni, i colori, le figure spaziali.
Cosa faremo tutte assieme. In breve dialoghiamo su ciò che osserviamo sulle mappe e leggiamo nei racconti. Ci diremo l’un l’altra cosa stiamo vedendo dei luoghi della città di Milano frequentati da Lei ; ci scambieremo impressioni sulla forma delle figure spaziali segnate sulle mappe formate da segni, colori, luoghi distribuiti sulle carte e percorsi. Ci ricorderemo l’un l’altra i caratteri dei modi di abitare di Lei che ci ha narrato. Non facciamo gare alla migliore idea, borbottiamo quello che ci viene in mente, serenamente.
Lentamente, con i nostri ritmi, cattureremo le frasi e le parole che ci sembrano cariche di significati benchè ancora nascosti.
Ci metteremo un po’ di tempo a vedere, a trovare le parole sapienti, a relazionare le cose. Ma impareremo e lo faremo assieme.
All’inizio ci basta addomesticare il problema nel nostro cuore e nella nostra mente.
il fine dell’interpretazione collettiva è ambizioso: trovare tutte assieme parole ed argomenti che mettano in relazione: A gli aspetti fisici e funzionali dei luoghi di Lei; B con la storia della sua vita precipitata in una settimana di pratiche quotidiane a Milano; C e, in rapporto alla sua personale idea di libertà, come Milano l’ha fatta inciampare o le è stata amica.
Alla lettera d’invito alleghiamo le 4 narrazioni trascritte. Le mappe cartacee invece le troveremo esposte.
Disponiamo del racconto degli orari e del calendario della vita quotidiana di Lei, che non sono rappresentati nelle mappe cartacee e neppure in quelle digitali (ma in queste potremmo redigere questo aspetto del loro vivere).
Dovremo mettere assieme tempi e spazi utilizzando il nostro laboratorio della mente (era una pratica di ricerca che Einstein faceva con i suoi colleghi nei congressi o attorno a un tavolo). E’ necessario fare questo sforzo perché il qui/ora è la fisica delle relazioni con altri, altre e altro di qualunque natura. Se riusciamo a tenere uniti luoghi e tempi della vita di Lei nel suo paesaggio di relazioni, valori, scelte, vincoli ed età, allora cominceremo a comprendere a fondo l’esperienza corporale, mentale e affettiva del vivere di noi donne a Milano. E se e come Milano è amica o no della nostra libertà di vivere e lavorare in relazione con altri/e e con il mondo.
Martedì 18 non è prevista la cena in Libreria.