10 Giugno 2023
Il Quotidiano del Sud

Autobiografia di una donna straordinaria, Vandana Shiva

di Franca Fortunato


La scienziata di fama internazionale, attivista, scrittrice, ricercatrice, Vandana Shiva nella sua autobiografia, La vita è maestra. La mia storia di rivoluzione (Piemme), attraverso il racconto della sua straordinaria vita, ci porta dentro l’antica civiltà indiana della cultura della Madre Terra che sin da bambina ha conosciuto nel giardino della fattoria materna e nella foresta di cui il padre era guardiano. Una vita la sua radicata nell’amore e nella gratitudine verso sua madre, i cui «insegnamenti si sono insinuati» nella sua mente e nel suo cuore «come l’acqua nella terra» e l’hanno orientata lungo il sentiero della sua vita. «Il rispetto che ho sviluppato per la vita, coincide con il rispetto per Madre Natura». «Io mi sento parte della civiltà indiana in cui la Terra intera è intesa e vissuta come una famiglia», «tutte le culture indigene sono basate sulla relazione e sul sentirsi parte della Terra». «Se mi volgo alla bambina che ero provo tenerezza, come se osservassi i primi passi inconsapevoli di un piccolo essere umano che già si muoveva nel sentiero della Grande Madre. Un sentiero che mi avrebbe portato» come racconta passo dopo passo, «a diventare un’attivista e custode dei semi: il principio stesso della vita». Un sentiero lungo quarant’anni, anni di studio, di ricerca, di lotte, di pensieri, di idee che hanno camminato nel mondo insieme a lei, dandole un’autorità riconosciuta. Lungo quel sentiero ha incontrato le straordinarie donne del movimento Chipko, nato per difendere dalla distruzione le foreste che «sono nostra madre e ci danno l’acqua, la terra e l’aria pulita». A loro deve la decisione di dedicare la sua vita allo studio e «di metterlo al servizio della comunità e della Madre Terra», avviando il suo centro di ricerca “partecipativa” nelle stalle della fattoria della madre, come lei le aveva proposto in vita. Conoscenza, ricerca, e azione non sono mai state separate nella sua vita. Per difendere i piccoli agricoltori dall’ avidità senza limiti delle multinazionali dell’industria agricola dell’ingegneria genetica (OGM), che hanno brevettato e privatizzato un bene comune come i semi, ha fondato la “Banca dei semi” con sede a Firenze, gestita dalle comunità agricole, dove arrivano semi da tutto il mondo. Una banca dove depositare, conservare, custodire migliaia di semi, da scambiare ad ogni stagione di semina e salvare così la biodiversità, fondamento di vita per la terra e ogni essere vivente. Da una vita combatte contro le multinazionali del “cartello dei veleni”, Bayer, Monsanto e Microsoft, responsabili per il 40% dell’emissione di gas serra e del 70% della distruzione del suolo, dell’acqua e della biodiversità – altro che buttare vernice lavabile sui muri o nelle fontane! –. Per formare coscienze al rispetto della natura ha fondato l’“Università della Terra”, rivolta alle nuove generazioni a cui dedica la sua autobiografia. «Attraverso il racconto della mia esperienza spero che molte menti giovani possano approcciare la vita in modo diverso e più consapevole e possano, mescolando i miei pensieri ai loro, dare forma a un futuro migliore. A un futuro che non è garantito che ci sarà per questo pianeta. Un futuro, un tempo in cui l’essere umano non voglia più piegare la natura ai suoi favori, ma umilmente e fraternamente si disponga ad ascoltarne le voci sagge e intime e ad apprendere le regole del fluire insieme, della condivisione e dell’interdipendenza. Per una crescita armonica di tutti gli esseri viventi». Un’autobiografia scritta per «dire che ci sono tante battaglie da affrontare che devono e possono essere vinte. Per il nostro futuro, quello dei nostri figli, quello del pianeta e di tutte le forme di vita che lo abitano». Grazie Vandana Shiva.


(Il Quotidiano del Sud, 10 giugno 2023)

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