6 Ottobre 2021

“Donne e fantastico, Narrativa oltre i generi”, di Giuliana Misserville, Mimesis editore

di Rosaria Guacci


Che cosa lega assieme scrittrici come Ursula Le Guin e J. K. Rowling, o Laura Pugno e Nicoletta Vallorani? E che c’entra Mary Shelley con Viola Di Grado? Per scoprirlo è necessario considerare la narrativa fantastica delle scrittrici, un fenomeno culturale che nel suo insieme ha contribuito a spostare l’immaginario sul ruolo e il posto delle donne nella nostra società, recita la quarta di copertina del saggio.

Il libro indaga i percorsi del fantastico italiano degli ultimi venti anni. Purtroppo questo genere letterario, considerato di serie B, non viene accettato dalla critica accademica. Per smontare il pregiudizio basterebbe citare “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood. «Negli ultimi vent’anni», scrive Giuliana Misserville, «il fantastico in Italia sta emergendo dai confini della letteratura di genere». Nelle autrici prese in esame c’è comunanza di visione e d’intenti e un tentativo di decostruire lo sguardo conformista maschile imputato, appunto dall’Accademia, a questo genere letterario (come già scritto, Atwood docet). L’analisi dell’autrice non si limita al nostro Paese. La ricerca è quindi «di un’idea di letteratura differente, radicale e nuova». Senza confini.


(www.libreriadelledonne.it, 6 ottobre 2021)

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