16 Settembre 2023
La Stampa

Donne, sputate su Hegel, è così che si smaschera il potere

di Laura Marzi


Sputiamo su Hegel e altri scritti di Carla Lonzi è il primo dei testi della pensatrice e poeta femminista che La Tartaruga pubblica. Il progetto prevede di ridare alle stampe tutti gli scritti di Lonzi che Annarosa Buttarelli, curatrice del volume, definisce la: «femminista più amata nel mondo».

Di certo Carla Lonzi è stata una voce fondamentale in Italia e il gruppo di Rivolta femminile che costituì insieme a Carla Accardi ed Elvira Banotti ha rappresentato un’avanguardia per il movimento delle donne. In questa prima raccolta di testi scritti fra il ’70 e il ’72 vi si ritrova il loro manifesto, che contiene strumenti fondamentali per comprendere non solo il femminismo storico: le donne di Rivolta Femminile individuano nella necessità di una: «presa di coscienza» un passaggio fondamentale per evitare una: «liberazione che poi si rivela esteriore». La parità, per esempio, e l’emancipazione costituiscono nel pensiero di Lonzi e delle donne di Rivolta dei falsi miti, delle vere e proprie sconfitte in quanto forme di adeguamento a un sistema di valori e di potere determinato dagli uomini. Del resto il femminismo di Lonzi non è materiale adatto per il programma di un partito politico né si riduce a una serie di indicazioni per la lotta contro determinate ingiustizie e l’ottenimento di certi diritti, è il pensiero generativo di una rivoluzione paradigmatica.

Sputiamo su Hegel è un testo firmato solo da lei che sorge dalla necessità di chiarire che all’interno della lotta di classe la liberazione delle donne non era contemplata. La dialettica servo-padrone, caposaldo della filosofia hegeliana, è un rapporto, spiega Lonzi, che esiste all’interno del mondo maschile: «la rivoluzione del proletariato è una rivoluzione patriarcale». Più in generale, il titolo di questo pamphlet esprime una presa di coscienza sulle sfide poste dall’introduzione di nuove tecnologie, appunto, rispetto a un canone, quello filosofico occidentale, che non ha mai contemplato nell’Uomo universale le donne. Questa intuizione di Carla Lonzi è stata poi all’origine di testi di filosofia femminista fondamentali, come per esempio: Nonostante Platone di Adriana Cavarero ripubblicato anch’esso quest’anno da Castelvecchi Editore.

In Sputiamo su Hegel Lonzi riporta dei brani di un colloquio in cui Lenin rimprovera Clara Zetkin del fatto che nelle loro riunioni tra operaie «vi occupate soprattutto delle questioni del sesso e del matrimonio». Ora, questo rimbrotto di Lenin potrebbe risuonare ed è stato da molti interpretato come un’ulteriore prova della frivolezza delle donne, che invece di parlare della lotta proletaria si raccontavano fatti privati. Invece il matrimonio e la famiglia sono le istituzioni su cui si fonda il patriarcato e di conseguenza la “cattività” delle donne: per questo le operaie che si incontravano perché volevano fare la rivoluzione si concentrano proprio sulla loro vita coniugale e certamente non a caso parlano fra loro di sesso. Nessun’altra come Lonzi ha messo in luce l’origine sessuale della subordinazione delle donne nel sistema patriarcale.

In Donna clitoridea e donna vaginale, un altro dei testi contenuti in questa raccolta firmato solo da Lonzi, la pensatrice fiorentina critica apertamente l’idea freudiana per cui il pieno sviluppo sessuale di una donna si compie nel momento in cui riesce a raggiungere l’orgasmo vaginale, mentre, come del resto scrive anche Simone de Beauvoir, la fase del piacere clitorideo deve essere superata perché sarebbe transitoria, immatura. Per Lonzi, invece: «la donna non è la grande madre, la vagina del mondo, ma la piccola clitoride per la sua liberazione».

Citando Masters e Johnson, autori del primo manuale di fisiologia sessuale (1966), Lonzi riporta l’evidenza scientifica che emerge dallo studio dei due scienziati statunitensi secondo cui la clitoride rappresenta l’organo di piacere femminile. Lonzi scrive che il pregiudizio che una donna sia frigida se non riesce a raggiungere la vetta del piacere nel coito dipende dal fatto che l’orgasmo maschile si realizza con la penetrazione. Per Lonzi: «non è più l’eterosessualità a qualsiasi prezzo, ma l’eterosessualità se non ha prezzo». Alle donne viene chiesto di fondersi con il proprio partner, di sentire all’unisono con lui, di perdere il controllo per raggiungere l’acme, ma: «l’erotismo puro – provenendo dallo stato di coscienza – libera nell’essere umano la capacità di diventare individuo».

Tale prospettiva modifica dalle radici l’approccio a questioni fondamentali e sempre attuali: in La sessualità femminile e laborto, un altro dei testi della raccolta, l’obbiettivo non è la lotta per la legalizzazione, ma per una diversa sessualità. Il testo sposta la questione e fa emergere il controsenso che la responsabilità dell’interruzione di gravidanza cada sulle spalle delle donne: se l’uomo mette incinta una donna raggiungendo il suo piacere con l’eiaculazione, perché il peso dell’aborto, della procedura e della colpa, ricadono su chi non solo non ha deciso, ma probabilmente non ha nemmeno goduto nel momento del concepimento?

Carla Lonzi scrive e pratica il femminismo separatista a partire dal punto di vista della differenza, che non va confusa con l’essenzialismo, ma compresa per quello che è: l’instancabile ricerca di un pensiero e di un posizionamento consapevoli e liberi dal patriarcato inteso come struttura, immaginario, sistema. La femminista afroamericana Audre Lorde quasi dieci anni dopo scriverà: «gli strumenti del padrone non demoliranno mai la casa del padrone».

In un momento storico in cui da una parte il femminismo occupa uno spazio rilevante nel dibattito pubblico e in quello culturale e dall’altra la cronaca descrive una realtà ancora così tragicamente maschilista, il pensiero di Lonzi continua a essere uno spazio di riflessione imprevista, né rivendicatoria né vittimista, ma rivolta alla destrutturazione dei fondamenti della cultura occidentale e animata da un desiderio indefesso di smascherare il potere.


(Tuttolibri – La Stampa, 16 settembre 2023)

Print Friendly, PDF & Email