27 Maggio 2021
il manifesto

Greta Thunberg e le altre attiviste, «Green girls» in difesa del pianeta

di Serena Tarabini


Nel 2015 tutti i paesi che appartengono alle Nazioni Unite hanno sottoscritto l’Agenda 2030, una linea guida per i governi, le istituzioni, le aziende, le scuole e per tutte le cittadine e i cittadini del mondo. Dall’energia pulita alla lotta alla povertà, dalla parità di genere al contrasto del cambiamento climatico, l’Agenda raggruppa 17 obiettivi da perseguire per non distruggere il mondo.

Queste buone intenzioni istituzionali non servirebbero a nulla se non ci fossero a sollecitarle e sostenerle le azioni concrete di uomini e donne che di quegli obiettivi hanno fatto una missione; un fronte politico e sociale che allo stato attuale, fatto inedito nella storia del pianeta, vede come componente più visibile e interconnessa un fronte di giovani e giovanissimi, dove le donne hanno uno speciale e naturale protagonismo. Green girls. Storie vere di ragazze dalla parte del pianeta (Giunti Editore) è un libro uscito in occasione della giornata mondiale del pianeta, che fa il giro del mondo per raccontarci di una quantità enorme di attiviste per l’ambiente, donne piene di tenerezza, entusiasmo, generosità, invenzione e di quella pietas per il vivente non umano di cui questa società ha un disperato bisogno per cambiare. 
Forse perché molte di loro sono ancora delle bambine, nate nel secolo ventuno e non hanno intenzione di perdere quella capacità di stupirsi e innamorarsi della natura che ci circonda e questo può rappresentare una speranza per il futuro. Il libro è pensato per giovani lettori e lettrici dai dieci anni in su, reso un caleidoscopio colorato dalle bellissime illustrazioni di Susanna Rumiz, ma le storie che l’autrice, la giornalista e scrittrice Christiana Ruggeri ha voluto raccontarci, devono essere conosciute da tutti e tutte. Alcune arrivano da angoli remoti e del mondo, come la Nuova Zelanda dove India Logan-Riley, la «maori bianca», con uno squalo bianco, simbolo di determinazione, tatuato sul braccio, prende parola, crea reti, stringe relazioni per combattere i cambiamenti climatici, tutelare la biodiversità, superare le disparità sociali.

Altre sono storie con eventi drammatici, come il tifone Yolanda che ha colpito le Filippine e spinto l’adolescente figlia di un pescatore Marinel Sumook Ubaldo, che in quella tragedia ha perso parte della sua famiglia, a denunciare l’ingiustizia climatica, che fa sì che siano i luoghi più poveri della terra a pagare per le attività che provengono dai luoghi più ricchi. Molte di queste giovani attiviste appartengono a minoranze, come Autumn Peltier, nativa canadese, che a soli quindici anni diventa il capo della Commissione acqua di un gruppo di popoli indigeni del nord-est dell’Ontario. Molte altre sono straordinariamente giovani: c’è la pasionaria di Denver, Haven Coleman, che a dodici anni trascina in piazza migliaia di giovani per lo sciopero del venerdì, la britannica Nadia Sparkes che nel 2017, prima dell’esplosione del fenomeno Greta Thumberg, comincia una battaglia solitaria e silenziosa pulendo l’ambiente dai rifiuti e a tredici anni diventa un’icona, ma anche vittima di atti di bullismo. La più giovane in assoluto è Lilly Platt, olandese, che a soli nove anni dichiara guerra alla plastica, diffondendo i video delle sue azioni di raccolta che diventano virali e viene scelta come testimonial da molte associazioni ambientaliste. Altre storie provengono da luoghi devastati da guerre, povertà, terrorismo, crisi umanitarie, ciononostante, nonostante i rischi e le limitazioni, delle giovanissime donne si sono attivate trascinando altre persone, come la nigeriana Adenike Titilope che a cominciare dal prosciugamento dell’immenso e vitale lago Chad, denuncia al mondo le conseguenze della crisi climatica.

Quello delle Green girls è un movimento senza frontiere, che attraversa i continenti e sfrutta nel migliore dei mondi l’attrattività e pervasività dei social; molte di loro erano attive da prima che i Fridays For Futures le proiettassero sullo scenario mondiale. E a chi le osserva in maniera paternalistica e scettica si dovrebbero far leggere le parole di Alice Imbastari, fra le più giovani attiviste italiane: «Si deve sempre proteggere la terra, in qualunque condizione, a tutte le età. Ci dicono che siamo troppo piccole, io dico che siete troppo grandi per non aver fatto ancora qualcosa».


(il manifesto – L’Extraterrestre, 27 maggio 2021)

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