27 Giugno 2022

La politica del desiderio e altri scritti di Lia Cigarini

di Paola Mammani


È stato appena pubblicato dalla casa editrice Orthotes, La politica del desiderio e altri scritti di Lia Cigarini. Si tratta dell’attesa ristampa della raccolta originaria di testi che vanno dal 1974 al 1994, pubblicati da Pratiche Editrice a cura di Luisa Muraro e Liliana Rampello, nel 1995. Vi si aggiunge una ventina di testi che abbracciano gli anni dal 1999 al 2020. Il volume è a cura di Stefania Ferrando che firma la nota introduttiva, e di Riccardo Fanciullacci che chiude la raccolta degli scritti con un’inedita intervista all’autrice. In appendice è riportata l’intensa introduzione di Ida Dominijanni, alla prima edizione.

Disponibili, dunque, e riuniti in un solo volume, molti scritti di Lia Cigarini, avvocata, attiva nel femminismo fin dagli anni sessanta, teorica del pensiero politico delle donne, tra le fondatrici della Libreria delle donne di Milano nel 1975. La raccolta ci permette di seguire lo sviluppo del suo pensiero che tenacemente, per decenni, ha ricercato e trovato le parole per dire e rendere efficace e vera la ricerca di libertà femminile. Nei suoi scritti si ritrovano intuizioni, proposte di pratica politica che rimangono attuali per il movimento delle donne nel nostro paese e non solo. Per chi non c’era, perché era altrove o perché era troppo giovane, niente di meglio che abbracciare attraverso questi scritti mezzo secolo di impegno politico ed intellettuale. 

Si può dare un’idea solo approssimativa dei molti temi delineati negli scritti, si va dalla riflessione nei piccoli gruppi di autocoscienza, alla scoperta dell’importanza delle relazioni tra donne per prendere la parola e affrontare il mondo, non per chiedere uguaglianza o parità rispetto agli uomini ma per poter essere ciascuna libera di realizzare il proprio desiderio. Stare nella vita con agio, grazie anche alla forza che viene dalle donne che ci hanno precedute, pensatrici, scrittrici, artiste, è un obiettivo costante della politica concepita dall’autrice. Ancora, si troveranno scritti sul tema del lavoro e sulla ricerca dei modi possibili per una donna di portare con sé intero il suo desiderio anche in questo ambito, oltre a una più generale riflessione sulle difficoltà che donne pure decise e consapevoli, trovano nel rendere visibile e pubblico il proprio progetto di vita.

È attraversando questi ampi spazi che Stefania Ferrando, filosofa, da sempre attenta al pensiero delle donne, compone la sua introduzione. Prende le mosse dalla constatazione, per me emozionante, di aver già ereditato da sua madre, femminista, la consapevolezza che la vita di una donna può essere benedetta dalla libertà e dalla felicità assieme. Attraversa perciò il pensiero di Cigarini alla ricerca di punti d’appoggio che le servano per stare nel mondo realizzando quella promessa e compone una specie di itinerario di formazione, un suo personale programma di viaggio, scandito dal pensiero e dalle pratiche politiche che più sembrano utili al suo percorso.

Uno dei temi più importanti cui Cigarini dedica instancabile attenzione a partire dagli anni novanta e fino agli scritti più recenti, è la ricerca di una interlocuzione con gli uomini. Nei suoi scritti appaiono molte, vive relazioni di scambio con politici, studiosi, attivisti che si mostrano interessati e capaci di comprendere la forza dell’unica rivoluzione del secolo scorso che ancora agisce nel mondo, quella delle donne, come ha detto qualcuno. Ma nel complesso non vi è stata fino ad ora una risposta politicamente significativa ed efficace da parte degli uomini, alle pratiche politiche delle donne. È questa la constatazione di Lia Cigarini e la sfida che raccoglie Riccardo Fanciullacci, docente di filosofia. Nell’intervista, Fanciullacci insiste nella richiesta di chiarimento su punti che gli appaiono controversi o difficili da comprendere nella politica delle donne: in maniera esemplare, quel che sembra una mancanza di procedure o di un metodo che garantisca la possibilità di prendere decisioni. Come si decide quando si pratica una politica che rifiuta la logica della delega, della maggioranza che vince, dell’organizzazione che si sostituisce ai singoli? Come si decide se si pratica il partire da sé, se si è attente prima di tutto alle relazioni e si rifuggono le pratiche di costruzione e allargamento del potere? In che modo agisce quel che la politica delle donne chiama autorità femminile? Ed è questa in grado di determinare scelte e dirimere conflitti?

È uno scritto politico di grande interesse quello che Fanciullacci e Cigarini compongono nel loro scambio serrato, tutto da leggere e meditare.

E infine, la lingua di Lia Cigarini è cristallina, i suoi scritti sono come incollati alla realtà, al singolo problema da affrontare, alla concretezza della vita e delle relazioni tra le donne. E sono pieni di riferimenti, a un film, a un racconto, ad un’opera d’arte che hanno ispirato il pensiero. Quasi tutti brevi, fulminanti nella loro essenzialità.


P.S. Lia Cigarini ci chiede di comprare il suo libro (e anche altri libri) nelle librerie delle donne di Milano, Padova e Bologna invece che su Amazon che fa una concorrenza sleale alle librerie indipendenti. Comunque anche le librerie delle donne recapitano il libro a domicilio e la Libreria delle donne di Milano lo vende on line al seguente link https://www.bookdealer.it/goto/9788893143349/607


(libreriadelledonne.it, 27 giugno 2022)

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