28 Luglio 2022
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Lady Constance Lloyd Wilde

di Betti Briano


Recensione del libro di Laura Guglielmi, Lady Constance Lloyd. L’importanza di chiamarsi Wilde, Morellini editore 2021


Lo stupore è il primo sentimento che coglie chi viene a conoscenza del libro. L’icona gay della letteratura inglese aveva una moglie? Ebbene sì, Laura Guglielmi ci racconta quale donna fu Lady Constance Wilde; una che non visse il suo tempo semplicemente come ‘moglie di’ ma da protagonista e in piena autonomia intellettuale. Il suo nome però è rimasto relegato nel cono d’ombra del celebre consorte, secondo il destino comune a molte donne eccellenti del passato che si sono trovate a fianco di uomini importanti.

Il romanzo di Laura Guglielmi vuole restituire a Constance quello che la storia le ha negato. L’opera si presenta come l’autobiografia postuma di Constance con la protagonista che parla di sé in prima persona; il racconto viene sapientemente intercalato con lettere che lo arricchiscono di punti di vista altri e interessanti riferimenti ambientali. Si svolge in tre atti, come la celebre commedia L’importanza di chiamarsi Ernesto, che decretò il successo di Oscar Wilde.

Nel prologo si legge l’autopresentazione della protagonista: «Mi chiamo Constance Mary Lloyd. Avevo ventidue anni quando ho incontrato Oscar Wilde, ma lui non è l’unica cosa importante, anche se il nostro è stato un grande amore. Non mi sono mai sentita vittima di mio marito: questa che state per leggere è la mia storia, la mia parte di verità».

Il primo atto racconta l’infanzia e la giovinezza della protagonista fino a ventidue anni. Di origine irlandese, cresciuta in una famiglia agiata, con una madre nevrotica e violenta e un padre assente, supera il periodo buio dell’infanzia grazie allo stretto legame con il fratello Otho; assai interessante e indicativo della condizione femminile dell’epoca il racconto della sua formazione autodidatta, ‘obbligata’ a causa dell’esclusione delle donne dall’università.

Nel secondo atto entra in scena Oscar Wilde. I due si conoscono in un salotto in cui lei si esibiva nella lettura in italiano di brani della Divina Commedia; diverranno una coppia all’avanguardia nell’ambiente intellettuale londinese. Entrambi coinvolti nei movimenti artistici e sensibili alle istanze politiche progressiste, lei fu anche impegnata in alcune delle battaglie femministe della seconda metà dell’800. Constance svolse anche un’intensa attività di pubblicista; diresse una rivista che promuoveva una rivoluzione nel modo di vestire delle donne, e pubblicò racconti, collaborò attivamente alla scrittura di alcune delle opere del marito. In questo atto assistiamo alla rottura dell’idillio di coppia: le difficoltà economiche e i debiti contratti a causa della condotta dispendiosa del marito e l’irruzione nella loro vita di Bosie, il giovane aristocratico con cui Oscar instaura la relazione omosessuale che lo condurrà al famoso processo per “sodomia”.

Nel terzo atto si parla del processo e delle conseguenze sulla vita dei protagonisti. Wilde come sappiamo sarà condannato e verrà messo all’indice da quella stessa società che tanto lo aveva ammirato e osannato. Constance non abbandonerà mai il marito e si adopererà per proteggere i figli dalle conseguenze delle disavventure paterne e dal peso del nome che portavano. Nel 1896 decide di lasciare l’Inghilterra coi bambini; si trasferisce in Italia, nel Levante Ligure.

L’Epilogo della ‘commedia’ presenta la nuova vita della protagonista in terra di Liguria. Ci parla dell’esilio condiviso con vari rappresentanti della comunità straniera cosmopolita residente a fine ’800 in Riviera, della nuova relazione amorosa che comunque non le impedirà di conservare il legame col marito né di fargli avere il suo sostegno e purtroppo di una malattia non riconosciuta che la porterà alla morte sulla soglia dei quarant’anni a Genova, ove sarà sepolta nel cimitero monumentale di Staglieno.

Al libro va riconosciuto il duplice merito di aver dato voce ad una ‘grande’ donna dimenticata, ma anche a tutte le donne che nella seconda metà dell’800 lottarono per conquistare un’esistenza libera e col loro esempio come anche con l’impegno nel movimento per i diritti e per l’affermazione di un ruolo attivo della donna nella società consegnarono alle generazioni successive un mondo più vivibile.


(https://eredibibliotecadonne.wordpress.com/2022/04/08/lady-constance-lloyd-limportanza-di-chiamarsi-wilde/, 28 luglio 2022)

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