8 Aprile 2023
Editorialedomani.it

Le parole e le cose di Alba De Céspedes

di Sandra Petrignani


«Le parole non contano/ noi preferiamo le cose». Sono due versi di Alba De Céspedes dalla raccolta di poesie, Le ragazze di maggio, riproposte ora negli Oscar Mondadori (208 pagine, 12 euro). Era così esaltata, Alba, di quanto stava accadendo nelle strade di Parigi in quel maggio del 1968, che non le importava se le protagoniste delle rivolte e di quei versi mettevano in discussione le sue amate “parole” in nome delle “cose”. Ci sono momenti in cui le parole tacciono e in primo piano vengono i fatti. «Non facevo altro che seguire ciò che accadeva intorno a me» racconta in una nota al libro. «Mi recavo alla Sorbona, all’Odéon, assistevo ai dibattiti, alle riunioni, e lì come nelle strade devastate, disselciate, ingombre di automobili carbonizzate e puzzolenti di gas, incontravo i giovani rivoluzionari, li interrogavo, li spingevo a parlare». Ma lei resta comunque una scrittrice e, tornata a casa, sente il bisogno di creare qualcosa su quei fatti straordinari. Con le parole. Lei ama le rivoluzioni e le donne. Per questo nelle sue poesie dà la parola alle ragazze. Anche lei è stata una rivoluzionaria. Una decina di anni prima, per Cuba, non aveva avuto esitazione a schierarsi con Fidel Castro e Che Guevara, quegli eroi di cui adesso i giovani francesi sventolavano le immagini. Non ha battuto ciglio quando tutti i beni ereditati dalla famiglia (cubana) sono stati confiscati e distribuiti fra il popolo. Ha accettato con allegria di diventare povera, perché quel che conta è che tutti i bambini possano andare a scuola e che la gente abbia un tetto sopra la testa.


Marco Vichi


Il revival attuale di De Céspedes coincide curiosamente con tempi (in Italia) che sicuramente non amano le sue posizioni politiche. Eppure è tutto un fiorire di attenzione verso di lei e di ristampe dei suoi libri. È appena arrivato il libreria Dalla parte di Alba, un’approfondita biografia-romanzo di Michela Monferrini (Ponte alle Grazie, 253 pagine, 16,80 euro) e nell’ultimo anno sono ricomparsi in tascabile Mondadori – che nel 2011 aveva meritoriamente pubblicato un volume dei Meridiani a lei dedicato, curato da Marina Zancan – Nessuno torna indietro, Dalla parte di lei (introdotto da Melania Mazzucco), Quaderno proibito (introduzione di Nadia Terranova) e L’anima degli altri (con prefazione di Loredana Lipperini). E sottolineo che si tratta di nomi tutti femminili, perché le donne hanno imparato a sostenere con convinzione queste grandi madri della letteratura, troppo facilmente destinate a cadere nel dimenticatoio. Ma almeno uno scrittore appassionato di De Céspedes c’è. Si tratta di Marco Vichi che ha contagiato il suo commissario Bordelli con questa passione trasformandolo in un lettore di Alba. Vichi di romanzo in romanzo trova il modo di citarla e parlarne (anche nel prossimo, Nulla si distrugge, che uscirà da Giunti il 20 giugno).

E anzi, sempre a fine giugno una delle quattro serate di incontri, organizzati da Vichi, Lungomare da leggere a Marina di Massa, sarà dedicata ad Alba De Céspedes. Sono cose che fanno piacere: purtroppo è rarissimo che gli scrittori tributino un simile riconoscimento ad autrici che non siano già accettate nell’Olimpo, come Woolf, come Morante, forse come Flannery O’Connor.

Il libro di Michela Monferrini può essere un ottimo ingresso per imparare a conoscerla. Perché De Céspedes, oltre che una grande narratrice e una pasionaria, ha avuto una vita in qualche modo esemplare di un’identità femminile fuori dagli schemi, esuberante, coraggiosa. È una donna che con tenacia e determinazione fa della scrittura il senso centrale della propria esistenza senza rinunciare a impegnarsi quando i tempi lo esigono.


(Editorialedomani.it, 8 aprile 2023)

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