21 Gennaio 2007

Nel mondo grande e terribile. Antologia degli scritti 1914-1935 di Antonio Gramsci

Anna Maria Diciommo

Caro Gramsci,
sono stata invitata a dirti perché mi piaci.
Ecco, trovo incantevole la passione che metti nei tuoi pensieri, l’amore che hai per essere fedele al filo conduttore che ti passa per la testa. Mi piace il desiderio che traspare ovunque quando ti soffermi sviscerando e raccontando ogni sfumatura di ogni parte del tuo scrivere. Come cerchi e tieni insieme ogni contesto, tutti i risvolti e livelli di lettura presenti ovunque nelle tue riflessioni, perché potrebbero sfuggire o non essere abbastanza chiari. Passare attraverso il tuo pensiero mi lascia piena di tante “quistioni”. Mentre percorro la lettura dentro di me incomincia a vivere oltre al tuo modo di ragionare anche la struttura ogni pensiero e la vita. TU Gramsci scandagli con passione e competenza tutto quanto conosci. Lo fai da maestro per convincermi e come compagno di percorso, usando un gran lodevolissimo linguaggio (veramente volevo scrivere gradevolissimo e va bene così). Procedendo lungo la lettura mi accorgo che il farlo è diventato un atto meditativo. Imparo a capire come si possa andare in profondità, mi stupisco perché sono capace di cogliere l’essenziale, e sono felice di assaporare una moltitudine di sfumature.
Ti trovo candido e ammirevole quando mi sai comunicare la tua anima anche se non capisco il titolo che è stato dato all’antologia che mi è stata consigliata. Certo è una frase che si trova in un tuo testo. Perché il mondo dovrebbe apparirmi terribile con la presenza di una creatura passionalmente deliziosa come te? “Nel mondo grande e terribile”, a me non piace molto. Questo mondo mi ha permesso di conoscerti. Certo stare al mondo costa caro, a te è costato parecchio. Sei stato allontanato dalla tua donna e anche vilipeso, per secondi fini?… Eppure tu non hai avuto un momento di stizza per questa profonda ingiustizia e per questo mi trovi completamente dalla tua parte.
Appunto sono al dunque: ho il rammarico di non averti sentito pronunciare l’Altra che trapela pochissimo in questo magnifico contesto. Tu sei un grande, vuoi sempre e comunque arrivare al cuore dei tuoi lettori, fai di tutto per convincerli come padre di pensieri nuovi ma ti sei fermato troppo
presto, subito dopo aver detto che solo per il contatto con i “semplici” una filosofia “si fa “vita”” (pag. 244). Dici solo questo, e le donne? Con la vita le donne c’entrano. Certo la tua compagna era altrove,
per cui con chi potevi confrontarti se non ti era possibile parlare e ascoltare l’altra metà dell’umanità? Secondo me te l’hanno allontanata con questo proposito.
Quando ti avvicini al terreno del pensiero femminile fai subito una virata e torni “agli strati colti dell’umanità” (pag. 245). Dici anche “rendere politicamente possibile un progresso intellettuale di
massa e non solo di scarsi gruppi intellettuali”, ma non ti rendi conto che in questa zona bassa ci sono anch’io? E quando mi nomini? Ho aspettato ma non mi trovo, eppure avresti semplificato la Vita nominandomi e passando attraverso i miei pensieri, ci avresti dato una mano e forse saremmo già in un mondo in cui il paradiso è la porta accanto perchè la volontà è sufficiente a spalancarLa. Come esprimeresti questo pensiero? Vedi, stranamente sono io a stuzzicare te. Mi dispiace non averti trovato anche dove avrei voluto. Forse sei nato troppo presto, per darci una mano. Eppure un esempio illustre ha preso posizione. Pensa un po’ che per venire al mondo ha chiesto il consenso assenso di Maria. Ha voluto il suo Sì, dopo che un Angelo si è inginocchiato davanti a LEI. Nella sua breve vita era circondato dall’alone femminile, amava la loro compagnia, aveva per loro parole affettuose, piene di vita e resurrezione. Figurati gli andavano bene anche le puttane perché i suoi occhi trasformano
e rigenerano ogni vita, grazie all’amore e la compassione. Ti sei ingrippato con il concetto di “massa” che a me dà fastidio, ti sarebbe stato utile avere la presenza di donne per non scambiare la tartaruga con
il suo guscio. Avresti beneficiato di pareri e competenze complementari. Cerco d’immaginare questa realtà: i tuoi doni messi al servizio del sapere quotidiano. Mi sembra un potenziale straordinario. Grazie comunque. Baci

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