Federica Sossi
“E loro, i tre venerabili anziani di casa, me lo dicevano sempre negli anni dell’infanzia, durante il caffè delle donne: “Da grande sarai la nostra cantora”. Poi un giorno il vecchio Yakob mi chiamò nella sua stanza, e gli feci una promessa. Un giuramento solenne davanti alla sua Madonna dell’icona. Ed è per questo che oggi vi racconto la sua storia. Che poi è anche la mia. Ma pure la vostra”.
Già, di che è la storia?
Termina così il libro di Gabriella Ghermandi, con una storia da raccontare che è una storia di tutti, del vecchio Yakob, di Mahlet, la protagonista-narratrice di Regina di fiori e di perle, e nostra, di noi lettori che in quell’istante terminiamo di leggere il suo libro e di un altro “noi”, per nulla nascosto nell’ultima parola di questa storia in realtà già raccontata dall’autrice. In quel “vostra”, infatti, nella vostra storia, si racchiude un “noi” lettori/italiani che attraverso la storia di Mahlet come lei ci mettiamo in ascolto delle storie dei talian soldato che hanno occupato il suo paese, della resistenza etiope e dell’arma sconosciuta usata dagli italiani per batterla, quella “nebbiolina quasi invisibile che si adagiava nelle valli, nei crepacci, nelle gole, e ammazzava i nostri uomini bruciandoli da dentro, dai polmoni” (p. 144).
Uno strano modo di terminare, rimandando a una storia che dovrà essere raccontata e che noi lettori già conosciamo. E’ così che il tempo dell’Etiopia occupata dagli italiani si snoda, attraverso dei nodi su un primo nodo: la storia di Yakob, e poi le storie che si annodano alla sua e che Mahlet, diventata adulta, continua ad ascoltare per poterci poi raccontare la “nostra storia”. Ma anche queste storie ascoltate sono già plurali, contengono storie d’altri, perché tutti hanno una storia, come dice di aver compreso dai racconti della madre una delle donne ascoltata da Mahlet.
Così, questa storia che è di tutti è una strana storia, immediatamente soggettiva e collettiva, singolare e plurale, storia dei soggetti e storia di un popolo, o di due popoli, storia di Yakob, di Mahlet, storia del passato e del presente dello spazio da loro abitato, e storia dell’Etiopia e dell’Italia ai tempi della sua impresa coloniale nella terra di Mahlet.