3 Agosto 2022

Relazioni a distanza

di Luisa Pogliana


Questo libro mi ha dato più di quanto mi aspettassi.

Dalla servitù alla libertà. Vita lavoro politica per il XXI secolo (Moretti &Vitali 2022) è una raccolta del pensiero elaborato del Gruppo Lavoro della Libreria delle donne, attraverso gli articoli di Pausa Lavoro, inserto della rivista cartacea Via Dogana.

A volte sono racconti brevi di esperienze politicamente significative, a volte un approfondimento di alcune pensatrici femministe. Sempre partendo dalla realtà vissuta dalle donne nei diversi contesti lavorativi. Quello che mi piace è che non ci sono teorie astratte, ideologismi aprioristici, parole vuote come slogan, pezzi di difficile lettura. Io ho trovato temi che sentivo ma non sapevo concettualizzare, pezzi del mondo del lavoro che non conoscevo, e soprattutto modi di guardare il lavoro attraverso il pensiero e la pratica delle donne. Un caleidoscopio dove la luce si sposta su un colore diverso, e sempre costruisce un nuovo disegno d’insieme. Una possibilità di visione più ampia e profonda attraverso il confronto con altre donne a distanza.

Tanto più per me. Il lavoro ha sempre avuto un ruolo importantissimo nella mia vita. Per parecchi anni però il femminismo ha avuto altre priorità, e ne sentivo la mancanza. Avevo organizzato attività per ragionare con altre donne sul nostro stare nel lavoro, ma mi sentivo comunque abbastanza sola nel mio specifico ruolo di manager. Perché pochissime erano le altre donne in ruoli decisionali nella mia azienda, e diverse dai colleghi uomini solo nei vestiti. Ma anche perché “manager” è stata una brutta parola (anzi, spesso lo è ancora) per la sinistra in cui avevo militato e per non poche femministe.

Così ho cercato e costruito relazioni con donne manager di altre aziende, con in comune un concetto differente del nostro ruolo e del potere. Con alcune (benché sparse in cinque città), abbiamo fondato un’associazione dedicata a questo, donnesenzaguscio. Ho scritto libri e abbiamo organizzato incontri per trasmettere esperienze e consapevolezza ad altre. Perché il femminismo si fa così, lì dove ti trovi ad agire, nelle circostanze e con le risorse date. Anche imperfetto, ammesso che ne esista uno perfetto.

Nella crescita mia personale e con le altre manager, Pausa Lavoro mi è stato d’aiuto. Ogni contributo include un concetto essenziale: le donne che entrano nel lavoro, per starci bene devono cambiarlo, cambiarne la struttura a misura solo di uomini. E in questo io mi identifico pienamente, è la radice del nostro lavoro politico nel management.

Così ho inquadrato meglio anche la mia attività, nonostante non si parlasse di donne in ruoli decisionali. E non pensavo proprio che avremmo trovato spazio in quelle pagine. Invece siamo approdate anche noi lì, e sono stata felice: nel femminismo si dava valore a quello che facevamo.

Ora questo libromi ha sorpreso con il raggruppamento di tutti quei contributi per filoni tematici. Fatto dalla curatrice Giordana Masotto “secondo criteri che mi paiono importanti sempre: leggere la realtà di ciò che accade, interpretare i dati senza dare nulla per scontato, elaborare pensiero, prendere parola e azione, aprirsi al dialogo e costruire relazioni politiche”.

Salta subito all’occhio che gli articoli di ogni tema, raccolti insieme, sembrano costruire un dialogo tra donne. Si comincia da un’esperienza, se ne aggiunge una con un diverso punto di osservazione, si sviluppa un pensiero che si incrocia con uno che lo mette in discussione o lo completa, passi avanti che cambiano le pratiche. Nella parola che passa dall’una all’altra attraversando contesti e posizioni varie vediamo un “processo di elaborazione di un punto di vista politico sul lavoro da parte di quel soggetto inedito che sono le donne libere del nostro tempo”. E questo crea una cornice politica che rende più evidente il senso, il valore delle pratiche che le donne hanno messo in atto nel loro lavoro. Orientano l’agire, delineano obiettivi: una via che continua.

È un libro che porta le parole di quelle donne anche dove non sono presenti. Infatti nella postfazione – 2022, La storia continua –Michela Spera e io ripercorriamo nella nostra esperienza l’efficacia di questa trasmissione di parole e di sapere.

Per questo penso che questo libro possa aiutare le giovani donne che entrano adesso nel lavoro. Lì c’è tanto pensiero e tanta esperienza che, come è stato per me, aiuta a uscire dalla solitudine che spesso si prova in quel contesto, e ci crea incertezza. Il “modo” che anima le donne che incontriamo nel libro è senza tempo. Non occorre necessariamente leggere tutto d’un fiato, è piuttosto un vademecum dove si trova quello di cui si ha bisogno in quel momento.

Per quanto mi riguarda, ora anche solo leggere l’indice di questo libro mi fa un bellissimo effetto: vedere e sentire che nel lavoro c’è una folta presenza di donne che pensano e agiscono e continuano ad andare avanti, mi trasmette molta forza.


(www.libreriadelledonne.it, 3 agosto 2022)

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