29 Novembre 2008
la Repubblica

Storie di donne la speranza e la forza

Silvana Mazzocchi

Già con “Donne che corrono coi lupi”, libro straordinario tessuto di poesia, spiritualità e psicanalisi, Clarissa Pinkola Estés aveva regalato a tutte le donne una sferzata di energia e ribellione, viatico per l’autostima femminile. E, tramite il mito della “donna selvaggia”, già in quel libro che ha accompagnato una generazione, la psicoterapeuta junghiana ne aveva evocato le origini con un linguaggio immaginifico e straordinario. Un essere istintuale, potente e fortissimo era in principio la donna. Intelligente, indomita e dalle inesauribili risorse, ma in seguito sottomessa e vinta da secoli di cultura avversa, fino a ritrovarsi subordinata e ingabbiata nello stereotipo del sesso debole. Ora, a vent’anni di distanza da quel clamoroso caso editoriale, Pinkola Estés torna con un’antologia, Storie di donne selvagge, che arricchisce ulteriormente il percorso allora intrapreso. E, a parte le sempre suggestive “tre favole senza tempo” che aprono il volume e già note al pubblico, sono soprattutto due testi inediti, I maghi della pioggia e Care anime coraggiose… non perdetevi d’animo a gettare nuova luce sull’interpretazione di sé e dei rapporti interpersonali. Il messaggio è ancora una volta rivolto alle donne (ma anche agli uomini che vogliono stare al passo con le compagne “che corrono”). A loro è diretto un monito chiaro e come sempre fondante: le donne devono saper individuare e fare emergere la forza che hanno dentro di sé e la devono saper nutrire. Non è necessario andare in fretta; si può anche fare un passo alla volta, l’importante è scoprire nella propria anima la speranza e la potenza irriducibile della vita. Clarissa Pinkola Estés, insegnante e di professione analista, dall’11 settembre 2001 si occupa di dare sostegno psicologico a coloro che hanno subito le conseguenze dell’attentato alle Torri Gemelle.

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