21 Dicembre 2020

Teresa Lucente, Il luogo accanto. Identità e Differenza, una Storia di Relazioni

di Laura Minguzzi


Teresa Lucente, Il Luogo Accanto. Identità e Differenza, una storia di relazioni (Effigi 2020, €14.00)

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Imprendere la propria vita, questo è l’incipit del racconto di Adriana Sbrogiò che dà avvio a questa lunga narrazione storico-politica. Il titolo di un testo del 1988 in cui Adriana racconta la scelta di fare della propria vita un’impresa. Una parola dalle origini antiche. Già Margherita Porete usava questa parola, entreprendre, nello Specchio delle anime semplici. Impresa femminile in quanto può essere considerato il manifesto programmatico di una nascente associazione, Identità e differenza, che vede la luce nello stesso anno. Due donne, Adriana e Marisa Trevisan, uniscono i loro desideri e ne fanno, miracolo della pratica, una relazione politica. Nasce una Comunità di donne e uomini che ha una storia di lunga durata. E questo libro ce la fa conoscere, in profondità, con le stesse parole dei e delle protagoniste che l’hanno pazientemente e con tenacia e passione tessuta. Trent’anni di impegno per dare valore alle parole scambiate. La curatrice, Teresa Lucente, lo è nel senso letterale della parola, ha fatto un lavoro immenso seguendo passo passo le riflessioni e l’emergere di pensieri e parole nuove nei gruppi che si riunivano nei laboratori preparatori, che sarebbero confluite nei Convegni annuali, dove venivano proposte alla riflessione e alla discussione a tutti, tutte le partecipanti. Una speciale cura delle parole tanto cara ai membri dell’associazione, che si realizza attraverso la trascrizione fedele delle registrazioni degli interventi, attraverso il lasciare spazio alle parole maturate durante gli incontri, interni e pubblici, anche se non comunicati in presenza. Sono scandagliate con una precisione amorosa da entomologhe le relazioni di affidamento sperimentate nelle istituzioni che scompaginavano leggi, costumi, consuetudini. Penso all’esperienza di Graziella Borsatti che ha amministrato la città di Ostiglia per quattordici anni, cui la curatrice è debitrice del titolo. Non intestarsi le cose fatte ma avere cura delle relazioni e del come si fanno, dice Graziella, per disfare le logiche di potere e far luce sull’autorità. Una pratica relazionale per nominare la tendenza radicata a prendere possesso delle cose da fare e per tentare di trasformare la Giunta comunale in Comunità Governante «con il gusto della politica, che è ricerca incessante delle mediazioni e cura delle relazioni». Un orizzonte politico verso cui Identità e Differenza si indirizza immediatamente lavorando negli anni per svolgere il ruolo di Comunità Comunicante e Accogliente anche per donne e uomini impegnati nel governo delle città. Graziella B. dice: «E sempre mi veniva in mente questo luogo, questo Luogo accanto di Spinea […] perché mi permetteva di fare pensiero». I temi proposti per i Convegni annuali sono legati a relazioni ed esperienze reali, vissute, che ponevano interrogativi. Scorrendo le pagine degli Atti dell’Incontro-Scambio fra due Giunte del 1998, voluto da alcune dell’associazione, di cui fanno parte anche uomini, incontriamo sindaci, sindache, assessore e assessori, semplici cittadine, cittadini che si mettono a nudo, si interrogano sul proprio modo di operare. Per aprire l’incontro fu scelto Marco Cazzaniga, che confessa che quest’idea è nata dalle donne, agli uomini non sarebbe mai venuta in mente di intraprendere un’iniziativa come questa.

Scrive Gianni Ferronato che la paura più grande è quella della solitudine, una volta che scegli di fare una politica altra. Desiderio di amore e di politica: da qui nasce Identità e Differenza. Amore senza gelosie per allargare l’ambito del possibile. L’amore che fa anima. La cornice è quella della relazione, dello scambio nella differenza di essere donne e uomini. È ciò che rende creativa la politica: «C’è una forma dellamore femminile per la realtà che fa amare la differenza dice Annarosa ButtarelliUna forma che richiede ascolto e che necessita di parole ma anche di silenzio, di sosta e di ristoro […]».

Rendere creativa la politica è il tema del Convegno del 2003, undicesima Esperienza Formativa-Residenziale che ha luogo nella casa delle Suore Maestre di Santa Dorotea. Gelindo Tonon nell’invito al Convegno scrive «si tratta di andare oltre, di scostarsi da sé, spostare lo sguardo, lasciare che avvenga».

Il libro rende conto delle molteplici attività dell’associazione. Nel Convegno del 2004 ad Asolo Donne e uomini in Relazione di Differenza si interrogano su Pratiche creative di mediazione politica accade un imprevisto.

Lia Cigarini chiede agli uomini: «Sulla questione della relazione di differenza che gesto politico intendono fare gli uomini?» Chiede un’assunzione di responsabilità da parte degli uomini che riconoscono l’autorità femminile. «Cosa intendono fare gli uomini per significare agli occhi dei loro simili che c’è stato uno spostamento?». Il tema è la violenza sessista e Lia sostiene che gli uomini sono chiamati a fare un lavoro politico sul simbolico, come hanno fatto le donne, perché non basta prendere le distanze da quelle che lei chiama le figure sintomatiche, quali possono essere gli uomini violenti. Secondo Marco la via d’uscita è una relazione fra due libertà che sono asimmetriche. E per Lia è questa la difficoltà. Per lui la relazione è spesso una limitazione della libertà. Con Adriana e con l’incontro del pensiero della differenza si è aperto un mondo inaspettato. La libertà è nella relazione e non dalla relazione. Strade che si aprono. Lia C.: «penso che gli uomini devono compiere un gesto imprevisto che metta la differenza maschile, quindi la relazione di differenza sulla scena pubblica». Siamo all’ultimo Convegno nel 2019 ma i luoghi accanto continuano. Sono i luoghi dove le donne pensano e intessono relazioni con uomini che sanno stare in presenza di donne libere.


(www.libreriadelledonne.it, 21 dicembre 2020)

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