Liliana Rampello

Virginia Woolf e i suoi contemporanei

Il Saggiatore

pp. 319 - € 24

Virginia bocca sporca d’inchiostro. Virginia ginocchia spigolose sotto la lampada e sigaretta nel bocchino. Virginia madonna beffarda e regina di Bloomsbury. Virginia che danza attorno a Vanessa come una libellula attorno a una ninfea. Virginia che prega Léonard di fermare l’automobile all’incrocio del negozio di antiquariato. Virginia su uno sgabello a conversare di Proust con un libraio parigino. Virginia su una poltrona sfondata alla Hogarth Press. Virginia umbratile e crepuscolare, Virginia depressa, Virginia spassosa, Virginia corrente d’acqua adamantina. Virginia creatura completamente poetica. “Virginia Woolf e i suoi contemporanei” è un’antologia di confessioni, corrispondenze, racconti e brevi interviste raccolte nella crepa fra bellezza e realtà – là dove Virginia Woolf, protesa dal verso poetico, afferrava brandelli di vita quotidiana per trasformarli in prosa. È un florilegio di memorie promiscue, ventisette in tutto – dal «buon vecchio» T.S. Eliot all’Orlando/Vita Sackville-West, dai fratelli Lehmann a E.M. Forster e Christopher Isherwood, alla nipote Angelica o all’amica Barbara – che ricompongono il fiero profilo aquilino, quasi ascetico, di una Virginia squisita e claustrale; la prepotente sensualità del suo genio; la violenza critica della sua lingua; l’impertinenza vorace della sua curiosità. Perché attraverso la voce degli altri riemerga dal fondo di un fiume nei pressi di Rodmell la sua, bassa e gutturale come un vecchio velluto rosso. La nuova edizione di Virginia Woolfe i suoi contemporanei curata da Liliana Rampello è un tributo umano a questa vision

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