VD 106: E in risposta i due punti

di Vita Cosentino

vengano messi punti interrogativi,
e in risposta – i due punti:

Wislawa Szymborska

 

Sono in corso grandi sommovimenti e fuochi si accendono qui e là, in Egitto, in Tunisia, in Turchia, in Grecia, in Brasile, in Spagna, in Val di Susa, a Vicenza, a Niscemi… come fanno vedere le foto che corredano questo numero a partire dalla copertina. Intrecciato c’è un sommovimento più sotterraneo che fa un taglio bruciante in ogni ambito. È quello della differenza femminile che è in gran fermento e cerca strade in fedeltà a sé nel mondo comune di uomini e donne.

In questi giorni molte nostre lettrici e anche qualche lettore, guardano a Paestum 2013 come a una scadenza importante. L’incontro, dal titolo Libera ergo sum, si terrà il 4-5-6 ottobre e la novità rispetto all’anno scorso è che è stato voluto, pensato, organizzato da donne della generazione più giovane. Un’altra novità – che non vede però il pieno accordo di tutte le firmatarie dell’invito – riguarda il prendersi la responsabilità di invitare gli uomini con cui si è già in una relazione politica di scambio. Tutte le informazioni si trovano sul blog di Paestum che invito a visitare.

Fuochi e fornelli del secolo XXI si colloca in questo scenario percorso da ogni tipo di inquietudini e contrasti. Se i fuochi sono ben presenti a chiunque di noi, della suggestione dei fornelli io riprendo l’aspetto degli ingredienti che servono in cucina. O meglio, l’ingrediente segreto che ogni grande cuoca usa per trasformare in speciale un piatto di tutti i giorni. Il numero ne avanza alcuni, tratti dall’esperienza, su cui continuare a ragionare. Non dà ricette.

Uno di primaria importanza è la consapevolezza di una giovane donna che, una volta sperimentata la pratica femminista del partire da sé e della relazione, la trova così più radicale – e radicata nella vita – rispetto a quella conosciuta nei movimenti, da farne un punto di non ritorno indietro.

Un altro ingrediente fondamentale, che compare in vari articoli, è il senso dell’autorità. Rimando su questo alla lettura del recente Autorità di Luisa Muraro (Rosenberg & Sellier) quando dice: «Negli affari umani c’entra e molto! Ed è potente di suo, a modo suo; lo è proprio perché può agire senza i mezzi del potere e del dominio. L’autorità non offre garanzie ma si offre come un’opportunità; chiede di essere riconosciuta e praticata per quello che promette. Che cosa promette? Se stessa in quanto forza simbolica alternativa a ciò che ci schiaccia, persone o cose o problemi, compresi quei problemi che ci pesano internamente».

Ancora un ingrediente promettente: la scelta di prendere la parola pubblicamente con franchezza. È vista come una forma politica che davvero può rinnovare la democrazia. Permette di aprire conflitti tra uomini e donne e produce modificazioni perché si modificano le soggettività in campo.

Da ultimo, la postura postpatriarcale che Ina Praetorius (in Pausa Lavoro) usa e consiglia di questi tempi in un ambito molto attuale, qual è quello della discussione sul reddito di base: avere una precisa base teorica che va comunicata pubblicamente e poi tenacia, relazioni affidabili, voglia di conflitto, serenità e senso dell’umorismo.



P.S. I numeri arretrati e altri materiali possono essere ordinati in Libreria delle donne, tel. 02-70006265 info@libreriadelledonne.it e tramite il sito www.libreriadelledonne.it

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