di Marina Terragni
Ieri sera a Ballarò il finanziere Davide Serra, primo supporter di Matteo Renzi -100 mila euro per le primarie- guardava Vandana Shiva con evidente compatimento, come si guarda una vecchia fricchettona fuori dal tempo, scuotendo la sua giovane testa di post-yuppy religiosamente fedele ai principi del neoliberismo e della finanza no-limits.
Vandana Shiva è una fisica quantistica ed economista-ambientalista, la teorica più nota dell’ecologia sociale (qui la bio). È conosciuta grazie al successo di Monocolture della mente (1995), best-seller in tutto il mondo. Nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award, il premio Nobel alternativo. Tra le altre cose, è vicepresidente di Slow Food.
Il duello verbale -lei in studio a Roma, lui in collegamento da Parigi- è stato piuttosto aspro. Lei ha detto che il problema dell’Italia era “quel signore che parlava da Parigi”, poi ha detto quello che aveva da dire contro la finanza tossica, e ha aggiunto che se viene finanziato da uno come Serra, alloraMatteo Renzi è un problema. Nel senso che fa parte del problema, il neoliberismo, che si sta cercando di risolvere. Nel senso che con lui il paradigma non cambierebbe di sicuro. Davide Serra, evidentemente seccato di doversi confrontare con quella pallosa signora in abito tradizionale indiano, ha ribattuto che quello che lei diceva era “ridicolo”, e che la finanza altro non è che la libera scelta di risparmio e investimento di liberi individui, e non certo quel Moloch che la signora dipingeva. Il senso era: chi sei tu, vecchietta,per parlare di economia e finanza?
Perché di economia possono parlare solo gli economisti -Vandana Shiva, peraltro, lo è- e di finanza solo i finanzieri. Dell’economia e di quanto ci fa soffrire non puoi permetterti di parlare, a meno che tu non sia uno di quei sacerdoti-economisti titolati all’amministrazione del culto. Le regole dell’economia hanno preso il posto di Dio e dell’Assoluto. Si presentano come oggettive e immutabili. Non devi nominarle invano. Sono tabuizzate. Se osi ti senti imbarazzato, incompetente, sacrilego,in colpa. Ti senti veramente uno schifo quando ti vengono in mente cose tipo: questa crisi è il risultato di decenni di gestione dissennata, ecco dove ci ha portato l’avere mascherato da sviluppo l’avidità di pochi. O dubbi tipo: riusciranno le banche a salvarci dalle banche? Le agenzie di rating hanno sempre ragione? Ma l’oggettività delle leggi economiche non è altro che la soggettività delle logiche maschili assunta in cielo. La finanza è solo uno dei tanti manufatti umani.
Una come Vandana Shiva o una come Ina Praetorius possono andare bene per scrivere libri o per tenere certe ispirate conferenze, allora sì, si possono anche lasciar parlare, ma non devono pretendere di fare politica, non devono voler mettere i piedi nel piatto. Insomma, sono pre-rottamabili.
E invece, guardate un po’ come la penso io, credo che usciremo vivi di qui solo quando tanti non-economisti parleranno di economia e tanti non- finanzieri diranno la loro sulla finanza.